Prego per Lei perché il Signore la illumini e Le dia coraggio. Si chiude così la lettera che il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, ha indirizzato al ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, sulla situazione dello stabilimento Breda, la più grande fabbrica della città toscana dove mons. Bianchi, giorni fa, ha celebrato la Messa di Natale incontrandosi subito dopo con la RSU e con i massimi dirigenti di Ansaldo Breda.Premesso di far seguito a lettere già indirizzate dal sindaco Renzo Berti e dal presidente Enrico Rossi, il vescovo precisa che l’oggetto della nostra grave preoccupazione è il presente e il futuro dell’ Azienda AnsaldoBreda di Pistoia, che costituisce una risorsa decisiva e insostituibile per la crescita della città, per la dignità delle persone che vi lavorano direttamente o per indotto, e per l’avvenire del nostro territorio. Ricorda, mons. Bianchi, come attorno allo stabilimento si sta stringendo (nella solidarietà e nella preoccupazione) l’intera città e sottolinea di non avere competenze per indicare soluzioni tecniche o raccomandare percorsi economici ma di sentire comunque l’obbligo morale di dare voce all’angoscia di migliaia di persone e di famiglie ed alla cappa di preoccupazione che grava sull’intera città.Il vescovo ricorda che i lavoratori non chiedono assistenzialismo e sono consapevoli dei pesanti sacrifici che occorre affrontare per risanare l’azienda, ma si schiera dalla loro parte aggiungendo che essi hanno però il diritto di conoscere il loro futuro e di far udire la loro voce e la loro proposta ai tavoli dove esso viene deciso e dove si tratta della loro vita e del futuro della nostra città.Fatta poi presente la Messa di Natale celebrata lo scorso 14 dicembre dentro il grande capannone di via Ciliegiole davanti a centinaia di lavoratori, Mansueto Bianchi si fa tramite della richiesta in quella sede ricevuta dalla RSU per poter incontrare il ministro.Sono a chiederLe di voler accogliere questa richiesta, di non mandarla delusa, per il suo valore tecnico ed umano, aggiunge Bianchi. I lavoratori di AnsaldoBreda vogliono farLe giungere la voce della loro capacità a lavorare, produrre e progettare. Vogliono poter essere un elemento di riconoscibilità e di valore per Pistoia e per l’Italia, con la dignità del lavoro e la passione che li contraddistingue. Vogliono chiedere e fare proposte per rimettere in moto un piano nazionale dei trasporti che apra un futuro anche per l’AnsaldoBreda di Pistoia. La lettera è stata inviata oggi, antivigilia di Natale.