Pisa

PISA, UNA CITTA’ FRANCESCANA DA SCOPRIREdi Fabio Gioffré

I  pisani che amano la figura del santo patrono d’Italia hanno senza dubbio molte opportunità di conoscere, approfondire e vivere la spiritualità francescana. Francesco, il santo più popolare del mondo, trova nella città di Pisa la sua famiglia spirituale al completo. Qui sono infatti presenti le tre comunità religiose che compongono l’ordine Francescano: i frati minori, i frati minori conventuali e i frati cappuccini.Ogni comunità è affiancata dalle fraternità dell’ordine francescano secolare (O.f.s); antico ordine fondato dal santo per coloro che pur entrando nella famiglia religiosa francescana continuavano a vivere nel laicato e in famiglia la loro vocazione. Proprio uno di questi primi francescani appartenenti all’ordine dei «Fratelli e Sorelle della Penitenza» (antico nome dell’O.f.s) – vissuto a Pisa nella seconda metà del 1200 – rappresenta la radicalità del francescanesimo a Pisa. Molti infatti furono i seguaci di Giovanni Cini, detto Giovanni della Pace. Il francescano fu elevato agli onori degli altari a metà dell’800. Le spoglie mortali del beato sono custodite nel più grande dei tre conventi francescani di Pisa, il convento di San Francesco. Situato al centro della città nell’omonimo quartiere, esso rappresenta una delle parrocchie più grandi della città. Da alcuni anni – causa la carenza di vocazioni religiose – il convento è stato affidato ai frati conventuali polacchi.Grazie all’intraprendenza di questi ultimi, la parrocchia, con la sua monumentale chiesa, è diventata un importante punto di riferimento per molti pisani e per tutta la nutrita comunità polacca di Pisa. Gli ampi spazi interni alla chiesa ed il grande chiostro sono spesso luogo di concerti di musica sacra, rappresentazioni teatrali e solennità religiose. Il convento di San Francesco è anche una rilevante meta turistica citata a pieno merito nelle guide turistiche dedicate a Pisa. Altro antico e suggestivo luogo francescano della città è la chiesa di San Donnino, più conosciuta dai pisani come chiesa di San Giusto, da cui prende nome il quartiere che la ospita. È guidata dai frati cappuccini ormai da molti secoli. Questo convento con all’interno uno splendido giardino curato dagli stessi frati, ospita tra gli altri, il gruppo di preghiera di Padre Pio. I figli spirituali del Santo di Pietrelcina si riuniscono ogni 23 del mese e guidati dall’erudizione spirituale di Padre Terenzio, lodano, con la recitazione del rosario e la celebrazione della Santa Messa, la figura e gli insegnamenti di San Padre Pio. Una simpatica iniziativa della Fraternità O.f.s presente in questo convento avvicina i più piccoli alla spiritualità francescana: è stato costituito, infatti, un piccolo gruppo di Araldini, ossia bambini che vengono avvicinati alla conoscenza del vangelo secondo lo spirito francescano. A proposito di giovani e spiritualità francescana il convento di Santa Croce è certamente il più importante luogo di aggregazione giovanile francescana di Pisa. Il convento è anche la sede della Gi.fra. (Gioventù Francescana).I Frati Minori che guidano la vita pastorale del convento organizzano molte attività per i giovani, in particolare per gli studenti, che accolgono in pieno il carisma francescano di fratellanza e condivisione, dimostrandolo con una folta presenza ed un’assidua frequentazione. Le comunità dei frati e le fraternità O.F.S. non sono le uniche realtà francescane di Pisa: vi sono infatti alcuni ordini di suore che appartengono alla grande famiglia religiosa francescana. Tra tutti citiamo le suore francescane ospedaliere di Santa Chiara. Tra le loro attività di rilievo c’è la gestione di un pensionato universitario e l’accoglienza di parenti di pazienti ricoverati negli ospedali pisani. Altri conventi francescani, tra l’altro molto attivi ed apprezzati per le loro attività pastorali con i giovani, li troviamo a Tirrenia, Pontedera e Forte dei Marmi. Insomma San Francesco è un po’ ovunque e continua, a distanza di secoli, a portare tra la gente la gioia della fratellanza tra gli uomini e l’amore verso Dio. Il «Poverello di Assisi» non a caso risulta essere il santo più amato anche dai non cattolici e persino dagli atei. I semi dell’amore, se ben seminati, atteschiscono su qualsiasi «terreno».