Toscana
Pisa, sfida tra «cattolici»
Prosegue l’itinerario iniziato da Toscanaoggi nelle realtà toscane coinvolte nel voto. Dopo Arezzo (n. 14), Livorno (n. 15), Prato (n. 17) e Firenze (n. 18), tocca questa settimana alla Provincia di Pisa.
Una scelta che i diesse pisani non hanno messo in discussione anche quando Renzo Macelloni, il «vulcanico» diessino sindaco uscente di Peccioli, ha prima ingaggiato un braccio di ferro affinché l’indicazione del candidato presidente arrivasse attraverso le primarie e poi, non trovando margini di accordo, ha deciso di correre da solo presentandosi alla guida di una lista civica denominata «Provincia Futura».
Ma quella di Macelloni non è l’unica spina nel fianco del centrosinistra. Anche i Verdi alla fine hanno sbattuto la porte e se ne sono andati. Nessuna questione di candidature, quanto piuttosto una diversità di vedute sul piano programmatico, hanno tenuto a precisare prima di allearsi con Rifondazione Comunista. Anche quest’ultima, nonostante da mesi avesse avviato un tavolo di confronto con l’Ulivo, alla fine non è riuscita a superare gli ostacoli e ha interrotto le trattative e insieme ai Verdi ha deciso di puntare su Donatella Salcioli, insegnante ed ex consigliere comunale a Pontedera con una ventennale militanza tra gli ambientalisti. Una spaccatura che rischia di disperdere i voti del centrosinistra e aprire la strada del ballottaggio al candidato della Casa della Libertà, l’ex sindacalista della Cisl Michele Mezzanotte, che lo scorso anno si presentò come candidato sindaco di Pisa alla guida di una lista civica che ottenne l’appoggio del Polo e che ora si presenta sotto le insegne dell’Udc.
Completa poi il quadro dei candidati in lizza Alberto Fausto Vanni, proposto dal «ritrovato» Partito Repubblicano. Commerciante di Santa Maria a Monte, Vanni ha deciso di ripresentarsi sotto le storiche insegne dell’Edera con una linea programmatica ben definita: «equidistanti dalla destra e dalla sinistra».