Gli occhiali appoggiati alla piccola libreria, la toga da professore distesa sul letto; sembra di entrare in una camera il cui proprietario è appena arrivato a casa, dopo una giornata all’università, e ora è di là, in salotto, che aspetta che la cena sia pronta. Ci si sente quasi intrusi, si vorrebbe girare l’interruttore in ceramica e spegnere la debole luce che viene dal piccolo lampadario, dare un’ultima occhiata alla tappezzeria, un po’ scolorita ma ancora integra, uscire. Ma questo appartamento non è abitato dal suo proprietario dal 7 ottobre del 1918, quando morì Giuseppe Toniolo, che lì aveva vissuto fin dal 1879, arrivato a Pisa come professore di economia politica alla facoltà di giurisprudenza. Ora il palazzo (di proprietà della curia, che vi ospita diverse associazioni) e la piazza prospiciente portano il suo nome, e le stanze dove abitò sono diventate un piccolo museo che in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte per una settimana resteranno aperte al pubblico. È una delle iniziative della Fondazione Toniolo (che ha sede nel palazzo), creata a Pisa nel 1961 allo scopo di diffondere e attualizzare il pensiero di Toniolo stimolando e approfondendo il dibattito scientifico sui temi della dottrina sociale della Chiesa, che videro proprio in Toniolo – dichiarato Servo di Dio da Paolo VI, nel 1971 – un grande anticipatore delle questioni che troveranno poi sviluppo nella «Rerum novarum». In effetti Toniolo fu, a cavallo tra Otto e Novecento, il leader dei cattolici sociali italiani, ideatore – tra l’altro – della «Settimana sociale», il cui centenario si è svolto nel 2007. La sua casa è visitabile da lunedì 13 a domenica 19 ottobre, dalle 17 alle 19; giovedì 16 e venerdì 17 le visite saranno invece possibili dalle 21 alle 22.30. Per prenotare la visita guidata è necessario telefonare alla Fondazione Toniolo (050.28515) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14; il lunedì e il giovedì dalle 15.30 alle 19 (per ulteriori informazioni: www.operatoniolo.it). (Andrea Zanotto)