Vita Chiesa

Pisa, l’ordinazione di mons. Filippini: «A Pescia con tutto il cuore»

Ha presieduto la concelebrazione eucaristica l’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto. «Carissimo don Roberto – ha commentato monsignor Benotto (testo integrale omelia) –  lo Spirito Santo, questa sera, ti consacra con nuovo e inedito dono sacramentale, si radica in te come Spirito che regge e guida. È lo stesso Spirito che il Padre ha dato al suo diletto Figlio Gesù Cristo e che egli ha trasmesso ai santi Apostoli che nelle diverse parti della terra hanno fondato la Chiesa come santuario di Dio a gloria e lode perenne del suo nome».

Letto il mandato di papa Francesco, che invita il nuovo vescovo ad amare «con tutte le tue forze quelli a te affidati, particolarmente gli ultimi, i poveri, i carcerati e gli infermi, nei quali in modo peculiare tra gli uomini è presente Cristo Signore».

A conclusione della celebrazione il neovescovo ha ripercorso la sua storia di vita, sintetizzata nello stemma episcopale, ringraziando le persone decisive per la sua formazione: i genitori, i formatori ed i compagni del Seminario e dell’Almo Collegio Capranica, le comunità di Forte dei Marmi, di Colignola, di San Sepolcro e di San Martino a Pisa, dove ha prestato servizio, il gruppo pacifistica F. Jagerstatter, il gruppo di impegno ecumenico, i fedeli e i pastori della Chiesa valdese, i fratelli ortodossi, gli amici della comunità ebraica e quelli della comunità musulmana. E poi i seminaristi del ‘Santa Caterina’, gli studenti dello Studio teologico interdiocesano, dell’Istituto superiore di scienze religiose e delle Scuole di formazione teologica. Un saluto, specialissimo, a «coloro che a vario titolo abitano la casa circondariale don Bosco». L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e i confratelli vescovi della Toscana.

«Come ho scritto ai fedeli di Pescia – ha commentato monsignor Filippini – affronto questa missione consapevole dei miei limiti e delle mie fragilità. Ma ci metto il cuore. Il mio amico cardiologo, mi dice che si può fare. E allora ecco il motto dello stemma, preso da Dt 6,5: “con tutto il cuore”».

A conclusione della celebrazione, la festa è proseguita nei locali del Seminario, dove i volontari dell’Operazione Mato Grosso avevano preparato un buffet.

Tra i vescovi presenti all’ordinazione anche il gesuita fiorentino padre Paolo Bizzeti, 67 anni, nuovo vicario apostolico dell’Anatolia.

A lui saranno destinate le offerte raccolte durante la celebrazione. Serviranno per sostenere l’accoglienza dei rifugiati della Siria a Iskenderun, sede della cattedrale e dell’episcopio dell’Anatolia.

L’assistenza, portata avanti dal vicariato apostolico dell’Anatolia in collaborazione con gli Amici del Medio Oriente, si rivolge, in particolare, alle famiglie numerose (quelle cioè con più di cinque figlie), alle famiglie senza capo famiglia o con il padre disabile o malato.

La raccolta va avanti: chi volesse contribuire all’iniziativa può effettuare un bonifico sul conto corrente n. 4321957 intestato a Amici del Medio Oriente Onlus c/o Banca Monte de Paschi di Padova, via III Febbraio, Iban IT 14 U 01030 12150 000004321957 causale: azione ponte affitto vedove oppure azione ponte pacchi alimentari.