Toscana

Pisa: due operai morti per amianto, l’azienda risarcirà le famiglie

Il giudice del lavoro di Pisa Elisabetta Tarquini ha condannato Saint Gobain Glass Italia a risarcire con oltre mezzo milione di euro gli eredi di due operai specializzati, morti per mesotelioma pleurico dopo essere stati esposti per molti anni all’amianto.

Lo ha annunciato questa mattina, in una conferenza stampa, la Cisl di Pisa che, sin dal 2008, aveva seguito la vicenda dei due lavoratori della storica vetreria (nata a Pisa alla fine dell’Ottocento), dove gli stessi avevano lavorato oltre trenta anni, tra il ’60 ed il ‘90.

Si tratta di uno dei primi casi – se non il primo caso – in Italia di una vetreria condannata dal giudice per aver esposto i suoi operai all’amianto senza alcun tipo di protezione. Utilizzando, anzi, l’amianto in tutti gli indumenti e gli strumenti di protezione contro l’alta temperatura.

Anche l’ammontare del risarcimento, di 542.700 euro per un caso e di 524.525 euro per l’altro – cui vanno sommati gli interessi legali calcolati dalla morte dei due operai – è uno dei più alti mai comminati da un giudice. 

I due giudizi si sono conclusi dopo un’istruttoria particolarmente lunga e approfondita, perizie ambientali, medico legali e anatomopatologiche.

L’ avvocato Paolo Bartalena che ha tutelato gli interessi delle due famiglie (che intendono rimanere anonime) ha sostenuto la tesi secondo cui, benché l’amianto sia fuori legge dal 1992, la sua nocività era conosciuta in letteratura medica già da ben prima degli anni Sessanta. E che pertanto il datore di lavoro (in Saint Gobain in quegli anni prestavano servizio circa tremila dipendenti) avrebbe dovuto adottare quelle «misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro» (articolo 2087 del codice civile).

Saint Gobain ricorrerà, probabilmente, in appello, contro il giudizio adottato dal giudice. La cifra deve essere ancora incassata dai familiari.

«Nessun particolare motivo di biasimo nei confronti degli attuali manager di Saint Gobain – commenta Gianluca Federici, segretario provinciale della Cisl – anche perché non sono gli stessi dirigenti che tra gli anni Sessanta (dove in Saint Gobain lavoravano circa tremila operai) e Novanta avevano deciso un così largo uso di amianto in azienda. Vogliamo però che questa sentenza sia di lezione per tanti datori di lavoro che, ancor oggi, impiegano sostanze nocive per la salute del lavoratore».