Arte & Mostre
Pisa, concluso il restauro esterno della cupola della cattedrale
L’intervento fa parte di un ampio programma conservativo che riguarda l’intero monumento avviato sulla facciata alla fine degli anni novanta in previsione dell’anno giubilare del 2000. I lavori, sovrapponendosi al più impegnativo cantiere del Campanile, sono stati sospesi per quasi dieci anni e ripresi nel 2012 con un cantiere pilota, un’area di circa 160 mq di superficie lapidea su cui sono state messe a punto metodologie, materiali, tempi e indagini, necessari a garantire la correttezza dell’intervento di restauro. A questa sperimentazione ha fatto seguito il primo lotto di lavori, quello condotto sulla testata absidale, e nel 2016 si è dato avvio al secondo lotto che si è appena concluso.
Il cantiere della cupola ha permesso di affrontare uno studio di ampio respiro, intrecciando l’intervento di conservazione e restauro con l’indagine storico-artistica, l’analisi delle tecniche costruttive, lo studio dei marmi antichi di riuso e della loro provenienza, l’analisi dei trattamenti antichi delle superfici e delle loro alterazioni e, infine, con la ricerca scientifica di nuovi materiali nanometrici per il restauro. Tutto in un flusso continuo di informazioni tra le Università di Pisa e Siena, i restauratori dell’Opera della Primaziale Pisana e gli storici dell’arte, ingegneri, architetti e archeologi che hanno seguito e reso possibile questo studio multidisciplinare e completo della cupola del Duomo.
Dopo aver condotto accurate campagne di documentazione grafica e fotografica di tutti i paramenti lapidei e elementi decorativi, ulteriori operazioni preliminari all’intervento conservativo hanno coinvolto il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Siena e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per lo studio dei materiali costitutivi e delle patine presenti sulla Cattedrale, aiutando a indirizzare correttamente gli interventi di restauro e ampliando la conoscenza delle fasi costruttive della Cattedrale.
L’osservazione visiva del complesso stato di conservazione del paramento lapideo ha reso evidente come i fenomeni di degrado che interessano la cupola siano in funzione di molteplici fattori: la diversa tipologia dei litotipi, il tipo di lavorazione superficiale della pietra, l’orientamento, l’esposizione agli agenti atmosferici nel corso del tempo e le vicissitudini storiche subite. Si è osservato che il lato esposto a sud è interessato principalmente da fenomeni di erosione, disgregazione ed esfoliazione dovuti alla maggiore escursione termoigrometrica e all’irraggiamento solare diretto. Il lato settentrionale invece mostra un pronunciato fenomeno di colonizzazione biologica dovuto alla presenza di piante superiori, muschi, licheni e alghe.
Una volta pulite le superfici, sono stati condotti interventi di consolidamento strutturale sui pinnacoli della cupola e sulle mensole delle ghimberghe. Anche le superfici disgregate dei capitelli sono state consolidate con prodotti idonei a ricostituire la coesione del materiale costitutivo e a incrementare la sua resistenza meccanica.
Infine, tutti i giunti degli elementi lapidei sono stati stuccati con malte tradizionali a base di grassello di calce e aggregati inerti e idraulici. Allo stesso modo è stata data continuità al paramento lapideo con le micro stuccature delle fratturazioni e delle mancanze per evitare l’infiltrazione di acqua meteorica e i conseguenti fenomeni di colonizzazione biologica e disgregazione per i cicli di gelo e disgelo nei mesi invernali.
Di particolare importanza e rilievo internazionale è stato l’inserimento del progetto Europeo Nano-Cathedral nell’ambito del cantiere di restauro delle superfici lapidee della Cattedrale di Pisa. L’applicazione delle nuove nano-tecnologie in questo settore permetterà di sviluppare prodotti corrispondenti alle esigenze di compatibilità, eco sostenibilità, efficacia ed efficienza, per proteggere nel corso del tempo il patrimonio artistico monumentale.