«Tanto rumore per (quasi) nulla». Il collegio arbitrale di medicina generale istituito dalla regione toscana ricorda in una nota l’associazione Scienza & vita ha deliberato di non doversi procedere nei confronti di sette degli otto medici che la Asl aveva deferito allo stesso organo; ed ha proposto una simbolica sanzione pecuniaria nei confronti di un solo medico, ritenuto responsabile di aver affisso tale cartello (affissione non autorizzata dalla Direzione).«Non ha avuto alcun seguito, invece – commenta il giurista Aldo Ciappi, presidente dell’associazione Scienza & Vita di Pisa e Livorno – l’ originaria contestazione di abuso d’ufficio e/o interruzione di pubblico servizio prospettata dai legali della ragazze a cui venne rifiutata la prestazione della pillola del giorno dopo (Norlevo) e dalla direzione dell’Asl di Pisa, che hanno ritirato dalla loro denuncia quei capi di accusa, così circoscritta alla sola presenza, non autorizzata, del riferito cartello affisso nei locali».Resta riaffermato – conclude l’avvocato Ciappi – il principio cardine dell’esercizio della professione medica: quello della piena libertà del medico (anche nell’ambito del servizio prestato nella continuità assistenziale, o guardia medica) di prescrivere o non prescrivere quello o altri farmaci, secondo scienza e coscienza, dopo la necessaria anamnesi del paziente.