Pisa

Pisa, Campanile chef: arrivano le prime iscrizioni

I primi ad iscriversi – all’indomani dell’annuncio uscito sul settimanale diocesano Toscana Oggi –Vita Nova– sono stati i cuochi cresciuti all’ombra del campanile di Metato, che hanno individuato il loro referente in Gianni Mastromarino il loro referente. Dopo di loro hanno deciso di mettersi in gioco i giovani cuochi che preparano le cene di comunità nella parrocchia universitaria di San Frediano, in Pisa: con il  referente Luca Lamacchia, studente di Medicina, ci saranno anche Vanessa Vignola – studentessa iscritta a Scienze erboristiche –  Rita Vignone, alle prese con Scienze infermieristiche, e Luigi Farruggio, iscritto alla facoltà di Lettere. Osserva padre Francesco Germano, gesuita, in servizio in San Frediano: «Si stanno allenando ogni giorno, nella frequentata e sempre attiva cucina della comunità, già pronti e carichi, mestoli alla mano, per iniziare la prova dei fornelli e la sfida culinaria».

Sta suscitando simpatìa il concorso Campanile chef – la gara culinaria tra cuochi cresciuti all’ombra del campanile – promossa dall’ostello Gipidue con la collaborazione del settimanale diocesano.

Le sfide ai fornelli partiranno a metà gennaio. Ma le iscrizioni si chiuderanno il 15 dicembre e saranno accettate non più di sedici squadre. Alcune si sono mosse per tempo: con Metato e San Frediano di Pisa, anche i cuochi che bazzicano la piccola comunità di Sant’Apollonia in Pisa (la referente è Marzia Tanini). E poi la collaudata squadra dei cuochi che prestano servizio in Santo Stefano extra moenia, capitanata da Giuseppe Fina. Intorno a Simone Mugnai si sta coalizzando la squadra di Mezzana e Colignola. Anche Agnano porterà una squadra ed avrà come referente David Conti.

Altre parrocchie dovrebbero formalizzare la loro iscrizione già dai prossimi giorni.

Osserva don Francesco Barsotti, amministratore unico della San Ranieri srl e componente del consiglio di amministrazione di Toscana Oggi: «Cucinare non significa soltanto dare del cibo, ma soprattutto prendersi cura di ciascuno secondo i suoi bisogni. Vista con gli occhi dei commensali, poi, a tavola non si condivide soltanto il cibo, ma anche sguardi, parole, sorrisi. Mangiare insieme è una dimensione che apre alla comunione. Una comunione di cui si fa esperienza sin dalla primissima infanzia, nel rapporto tra la madre e il neonato. Messa così, mistica e mastica non appaiono poi così lontane. E, anzi, fanno parte di uno stesso disegno. Lo sanno bene migliaia di persone che, una o più volte all’anno, si ritrovano a tavola in un oratorio parrocchiale: per festeggiare l’arrivo di un nuovo parroco o salutare il vecchio che se ne va. Per stringersi intorno ad un missionario in partenza verso terre lontane. Per ringraziare un ospite invitato a portare una testimonianza. O per mille altre ragioni. Intorno alle lunghe tavole imbandite stese  lungo le sale delle comunità o, all’aperto, nei giardini e nelle «piste» degli oratori, si condividono esperienze di fede ed educative, nascono amicizie. Queste occasioni, poi, offrono anche uno spaccato sul gusto e la creatività di decine di papà e mamme che, chiamate a sfamare le bocche di adolescenti, hanno imparato tra le mura domestiche ricette originali».

Di qui l’idea di un concorso destinato ai cuochi cresciuti all’ombra dei campanili: «Campanile chef», appunto.

In questo sito il regolamento del concorso e la scheda di iscrizione.