Vita Chiesa
Pisa, a Calci apre la casa di accoglienza per carcerati in permesso ed ex detenuti
C’è anche chi ha rinunciato al regalo di nozze e chiesto a tutti gli invitati di fare una donazione per «Misericordia Tua», la casa d’accoglienza per carcerati in permesso ed ex detenuti di Calci, l’opera segno della Chiesa pisana per l’Anno Giubilare della Misericordia inaugurata mercoledì 18 luglio, alla presenza dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e del sindaco Massimiliano Ghimenti e il cui nome riprende il motto episcopale di monsignor Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa dal 1986 al 2008. «Li citerò solo per nome perché non hanno voluto essere menzionati, ma ringrazio nel modo più sentito possibile Chiara e Matteo ed Emilia e Marco per quel loro gesto di vicinanza e condivisione che riscalda il cuore» ha detto il direttore della Caritas diocesana don Emanuele Morelli durante la cerimonia ospitata nella chiesa di Sant’Andrea a Lama, attigua alla casa d’accoglienza, affollata da tantissime persone, calcesani e non, che non hanno voluto mancare all’appuntamento.
La struttura, adesso, è pronta: ora l’inaugurazione e in autunno è previsto l’arrivo dei primi due ospiti in semilibertà. Gli interventi di ristrutturazione nella casa canonica della parrocchia di Sant’Andrea a Lama, iniziati ad aprile 2017, infatti, sono finiti nei giorni scorsi: un anno e mezzo di cantiere e un investimento di oltre 300mila euro (160mila dei quali provenienti dagli stanziamenti dell’otto per mille per la carità della Cei, 100mila da un contributo della Fondazione Pisa e 60mila dai i fondi raccolti in occasione del Giubileo della Misericordia), necessari per rimettere a nuovo l’abitazione che si estende su due piani: salotto e cucina (donata dal Rotary Club Pisa) a piano terra, le quattro camere e i bagni al primo. E può accogliere fino ad un massimo di otto persone, anche se inizialmente gli ospiti saranno soltanto due.
Il nastro lo ha tagliato Vittorio Cerri, per 17 anni direttore del Carcere «Don Bosco» di Pisa: sarà lui il nuovo responsabile e padrone di casa di «Misericordia Tua», coadiuvato da un educatore professionale della cooperativa sociale «Il Simbolo» e Marfi Pavanello e Elio Della Zuanna, i due sacerdoti dehoniani della Cappellania carceraria, che si occuperanno dell’assistenza pastorale e spirituale delle persone accolte oltreché della selezione dei futuri ospiti. La benedizione, invece, è stata dell’arcivescovo: «Il bene, quando è fatto bene, alla fine ha sempre il sopravvento – ha sottolineato Benotto -: se c’impegniamo in questa direzione non solo possiamo sostenere chi fa più fatica, ma ne usciamo anche arricchiti perché l’amore è l’unica cosa che, una volta dato, non si perde ma ritorna moltiplicato».
Prima, il saluto del capo di gabinetto della Prefettura di Pisa Roberta Monni, del Sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti e del parroco di Calci monsignor Antonio Cecconi. Seguiti dall’intervento del vescovo di Pescia Roberto Filippini, per 16 anni cappellano del carcere «Don Bosco» di Pisa e ideatore della casa d’accoglienza: «Abbiamo semplicemente raccolto un bisogno, quello di un punto d’appoggio e un luogo d’accoglienza per chi si accinge ad uscire dal carcere – ha detto -: non sapete quanti detenuti, al momento di tornare in libertà, ci hanno detto di aver paura e ci hanno chiesto aiuto. Da qui l’idea di realizzare una struttura esattamente come questa».