Nelle prossime settimane, forse già tra pochi giorni, la task force voluta e messa in piedi dalla Regione per affrontare la crisi farà tappa a Piombino: per parlare dei tagli paventati alla Lucchini e della situazione del settore siderurgico in generale. Ii dirigenti della stabilimento della Lucchini a Piombino hanno infatti manifestato ai rappresentanti sindacali la volontà di rivedere l’assetto organizzativo dello stabilimento. La produzione si ridurrà a 1 milione e 100 mila tonnellate di acciaio, la metà della capacità produttiva degli impianti. La prima conseguenza sarà il mancato rinnovo dei contratti dei precari (420 lavoratori), a cui potrebbero aggiungersi 180 prepensionamenti. L’azienda ha invece confermato gli investimenti strategici connessi alla realizzazione di un nuovo laminatoio e al potenziamento dell’altoforno, quando le condizioni del mercato lo permetteranno. La Lucchini aveva già affrontato la crisi ricorrendo alla cassa integrazione, che ha interessato circa 450 lavoratori. «Appena oggi ho avuto notizia del piano di riorganizzazione prospettato alla Lucchini, con la possibile perdita di 600 posti di lavoro, – spiega l’assessore al lavoro, Gianfranco Simoncini – mi sono subito messo in contatto con il sindaco della città Gianni Anselmi manifestando la preoccupazione anche della Regione, dopodiché, assieme al presidente Martini, abbiamo deciso di convocare urgentemente una riunione della task force». Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario regionale della Cisl, Maurizio Petriccioli. Quello che sta succedendo alla Lucchini e nelle aziende dell’indotto – ha dichiarato – è molto grave e chiede proposte concrete. La Cisl ritiene che la prima risposta sia l’impegno del sindacato aziendale per mantenere i lavoratori in fabbrica. Perdere le competenze in questa fase sarebbe sbagliato e penalizzante quando arriverà la ripresa. In questo senso anche ipotesi innovative, come quella della settimana corta, non sono da escludere.A livello regionale – ha proseguito Petriccioli – bisogna chiudere subito l’accordo sugli ammortizzatori sociali, sapendo che per il prossimo biennio avremo a disposizione fino a 600 milioni di euro e che già oggi sono spendibili dalla Regione 10 milioni di euro. E su questo occorre fare presto.