Toscana
Piombino e il rigassificatore, mons. Ciattini: “Servono razionalità e conoscenza delle cose”
Guaio dalle conseguenze irreparabili o momento favorevole? L’ipotesi di ospitare un rigassificatore nel porto di Piombino continua a far discutere ed a dividere la popolazione locale.
Ieri, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ne ha ribadito l’urgenza ma la questione, tutt’altro che dai contorni locali, ha aperto fronti contrapposti mettendo in crisi il piccolo grande centro industriale della Toscana le cui ferite, inferte dalla fabbrica di acciaio, sono ancora ben visibili. Il progetto presentato dalla Snam, risolverebbe, a detta dei fautori del “si”, il problema del caro bollette contribuendo a contrastare la crisi energetica e i suoi effetti negativi. Ben diversa la posizione dei contrari, che parlano di decisione imposta dall’alto, ma soprattutto, giudicano troppo alto il rischio ambientale e considerando il rigassificatore una pericolosa “bomba ambientale” posta a pochi metri dalla costa. Anche le istituzioni locali sono su posizioni differenti. Ne abbiamo parlato con mons. Carlo Ciattini, vescovo di Massa Marittima-Piombino.