Rigettiamo la diffamazione e le accuse di viltà e persino di antisemitismo e collaborazionismo rivolte contro Pio XII. Sono assolutamente prive di fondamento. Allo stesso modo rigettiamo le interpretazioni che vedono qualsiasi venerazione di Pio XII come un minimizzare l’importanza della Shoah o come un passo indietro nei progressi compiuti nel campo delle relazioni tra Ebrei e cattolici negli ultimi decenni. E’ quanto scrive in una nota, padre David Neuhaus, vicario patriarcale per i cattolici di espressione ebraica, commentando la promulgazione, da parte di Benedetto XVI, del decreto sull’eroicità delle virtù di Pio XII, Eugenio Pacelli, passo decisivo verso la sua beatificazione. Ricordando come la vocazione dei cattolici di espressione ebraica sia quella di sentirsi sia parte della Chiesa che di Israele e quindi cercare di essere un ponte tra i due il gesuita riconosce che questa decisione ferisce gli ebrei ma spiega anche che la promulgazione di Benedetto XVI non si focalizza sul periodo della Shoah e non chiude le porte alle ricerche degli storici. Il decreto evidenzia l’attività di papa Pacelli in molti diversi campi: Pio XII annota padre Neuhaus aprì le porte alla ricerca scientifica biblica che oggi unisce ebrei e cristiani e che influenza grandemente la definizione della loro comune eredità, nominò vescovi da nazioni non europee per servire la Chiesa in Africa e Asia, incoraggiò la riforma liturgica e il dialogo tra scienza e fede. Ebbe a che fare con le persecuzioni della Chiesa nelle nazioni comuniste. I cattolici lo ricordano in una memoria molto più ampia di quella degli anni bui della Seconda guerra mondiale. Comprendiamo dice il Vicario lo sconforto di molti nostri fratelli ebrei che affermano che il Papa non fece abbastanza per salvare gli ebrei nel momento della Shoah. Alla luce di questa comprendiamo la domanda poteva il papa fare di più?’, domanda legittima e comprensibile, ma non c’è risposta umana. Solo Dio sa. Siamo testimoni prosegue la nota di molte ricerche sugli sforzi diplomatici messi in campo da papa Pacelli per porre fine alla guerra e al terrore contro gli ebrei.Conosciamo molte storie sulle istruzioni date dal Papa per aprire chiese, monasteri, così da dare rifugio agli ebrei in fuga, per fornire loro falsi documenti e per portarli via di nascosto dalle zone pericolose. Dobbiamo commemorare conclude padre Neuhaus – il ruolo di uomini e donne nella Chiesa, di eroici giusti delle nazioni’ che, sotto l’autorità del papa, si attivarono in Italia ed in Europa per aiutare gli ebrei, pagando in alcuni casi con la loro vita. Continuiamo a pregare affinché nella Chiesa e tra gli ebrei si continui a ricercare la verità così da educare i nostri bambini al reciproco rispetto e fratellanza.Sir