Vita Chiesa

PIO XII: DAL 2005 APERTI GLI ARCHIVI SULLA NUNZIATURA IN GERMANIA E BIBLIOTECA ON-LINE

A partire dal 1°gennaio 2005, saranno resi pubblici i documenti, contenuti nell’Archivio segreto vaticano, relativi al periodo in cui il futuro Pio XII fu nunzio in Germania per conto del suo predecessore, Pio XI. Ad annunciarlo è stato oggi il card. Jorge Maria Mejia, bibliotecario vaticano, precisando che quelli della nunziatura in Germania (1922-1939) saranno i primi atti pubblici su Eugenio Pacelli a cui la Santa Sede darà libero accesso tramite l’apertura dell’Archivio segreto, per poi passare “gradualmente” all’intero suo pontificato.

A partire dal 2003, ha reso noto inoltre Mejia, il Vaticano “aprirà” la parte dell’Archivio segreto relativa alle lettere scritte dai “prigionieri di guerra” alla Santa Sede, nel periodo che va dal 1040 al 1946: il materiale verrà raccolto in 6 cd-rom, contenenti tre milioni e mezzo di schede. Da oggi – ha annunciato infine Mejia, presentandolo ai giornalisti – è “on line” il nuovo sito Internet della Biblioteca vaticana, grazie al quale – ha informato il porporato – si potrà accedere per via elettronica ai “tesori” in essa contenuti, tra cui il catalogo completo dei libri a stampa, che comprende un patrimonio di 1.600.000 volumi, con notizie bibliografiche relative a 700.000 libri.

“Si tratta della prima fase di un più ampio progetto culturale”, ha spiegato mons. Claudio Maria Celli, segretario dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa), che “entro la prima metà di dicembre comprende anche l’apertura di pagine web dedicate ai Musei Vaticani, per permettere una sorta di ‘visita virtuale’ al loro interno, e prevede di concludersi con la versione ‘on line’ dell’Archivio segreto vaticano”. Una sorta di “autostrada” lunga 140 chilometri: può tradursi così lo “spazio fisico” occupato dalla Biblioteca e dall’Archivio segreto vaticano, i cui “ripiani” possiedono un’ampiezza, rispettivamente, di circa 90 (per la Biblioteca) e 50 chilometri. Da oggi, il nuovo sito della Biblioteca vaticana è consultabile “on line” attraverso un’apposita sezione del sito ufficiale della Santa Sede (www.vatican.va): un sito, ha ricordato mons. Claudio Maria Celli, segretario dell’Apsa, “visitato da 159 milioni di utenti, provenienti da 122 Paesi, e dotato di un nuovo motore di ricerca che ha registrato 129.000 richieste in una sola settimana”.

L’obiettivo della Santa Sede, ha spiegato Celli, è ambizioso: “arrivare ad avere quanto prima tutta la documentazione relativa ai pontefici di questo secolo” (comprese, quasi sicuramente, tutte le encicliche) ed “aprire un grande portale cattolico”, già definito con il nome “incontro con la Chiesa cattolica”. Da oggi, il visitatore “virtuale” (oltre agli studenti e agli esperti) avrà, dunque, “una possibilità in più”, ha detto Mejia, per accedere alla Biblioteca, tramite cinque sezioni “web” con dove trovare “storia e struttura, catalogo, servizi”, ad anche gli “infiniti tesori contenuti in essa”.

Una lettera di Gioacchino Rossini a Pio IX per “far cantare le donne in chiesa” (proposta poi rifiutata dal Pontefice); l’intero carteggio tra Enrico XII e Anna Bolena; una lettera di Leopardi per farsi assumere come “scritturale”; una missiva indirizzata da Michelangelo ai direttori della Fabbrica di S. Pietro per invitarli a “non farsi corrompere”; una lettera autografa di Lutero. Questi alcuni esempi delle “rarità” della Biblioteca Vaticana, che nella sezione “manoscritti” offre la possibilità di “scaricarsi”, ingrandirsi o “scorrere” con un’apposita lente immagini del “volto di Cristo”, più di 400.000 pezzi tra medaglie e monete, numerosissime edizioni e codici della Bibbia (tra cui il famoso “codice B”).

Nella sezione “Forma Urbis”, infine, c’è la pianta monumentale di Roma realizzata per il Giubileo con le tecniche antiche della calcografia: in due metri per due, è visibile la “Roma della storia”, con monumenti e basiliche, ma anche la “Roma di oggi”, con lo stadio, la moschea, il nuovo passaggio pedonale dell’aeroporto di Fiumicino, e perfino il nuovo Auditorium, rappresentato “come se fosse finito”. Sir