Toscana
Piazza Santo Spirito, tutti insieme per fermare la movida molesta: i residenti in Palazzo Vecchio
Tutti insieme per sconfiggere la malamovida che affligge Santo Spirito. L’estate di passione che ha coinvolto e travolto la piazza più frequentata della Firenze “by night”, culminata con il flash mob organizzato sabato 19 settembre dai residenti – ospite d’onore: Vittorio Sgarbi – proprio per manifestare al sindaco Dario Nardella tutta la loro esasperazione, ha lasciato ferite profonde non solo sulla pazienza delle persone, ma anche sulla basilica, trasformata ogni sera in un orinatoio a cielo aperto. Il 19, alla vigilia delle elezioni regionali, Nardella aveva preferito evitare il confronto con i manifestanti, e questo li aveva resi ancora più inferociti. Tuttavia, il primo cittadino sapeva bene che il faccia a faccia non era più rimandabile. E così, martedì 29 dalle 18.30 fino alle 20, ha incontrato in Palazzo Vecchio i rappresentanti dei comitati cittadini e dei locali della piazza, in un meeting a cui hanno partecipato anche gli assessori Andrea Vannucci, Tommaso Sacchi, Federico Gianassi, Alessia Bettini e Alessandro Martini; il comandante della polizia municipale Giacomo Tinella e il questore Filippo Santarelli; padre Giuseppe Pagano, priore di Santo Spirito; Stefano Guerri (Confcommercio), Lapo Cantini e Santino Cannamela (Confesercenti), nonché i rappresentanti di Alia.
«Dopo le molte richieste che mi sono pervenute, ho ritenuto opportuno fare questo incontro per trovare delle soluzioni condivise al problema movida in piazza Santo Spirito» ha dichiarato Nardella in apertura dell’incontro. «La piazza è un bene pubblico, è dei residenti, dei giovani, degli esercenti e dei fedeli. Dunque deve essere un luogo basato sulla civile convivenza e sul rispetto reciproco. Nonostante il grande impegno del Comune, sia durante le riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sia attraverso l’assunzione di vari provvedimenti – chiusura dei minimarket, divieto di vendita da asporto di alcolici e superalcolici in vetro e in plastica, rafforzamento delle forze dell’ordine, anticipo dell’orario di pulizia del sagrato della basilica –, evidentemente vanno presi ulteriori accorgimenti. E dobbiamo farlo tutti quanti insieme. È un problema complesso, che interessa diverse esigenze, spesso in contrapposizione. Dobbiamo cercare un punto di sintesi tra le richieste personali e le ragioni di tutti. Se non riusciamo a trovare un punto di incontro, l’amministrazione prenderà comunque delle decisioni, ma queste probabilmente scontenteranno qualcuno».
Nardella ha poi spiegato come tutte le grandi città siano alle prese con i disagi generati dalla movida, e ha sottolineato come questa «riguardi sì il comportamento delle nuove generazioni, ma allo stesso tempo ci chiami tutti in causa». Inoltre, ha continuato, parlare costantemente in termini negativi di questa piazza non giova a nessuno: né a proprietari di appartamenti, che vedrebbero i loro beni deprezzarsi, né per gli esercenti, che potrebbero perdere la loro clientela. «Dobbiamo impegnarci tutti affinché questo luogo di vita, di lavoro e di preghiera sia un luogo di cui andare orgogliosi. Ognuno ha i suoi diritti, ma anche le sue responsabilità». Infine, prima di cedere la parola agli interventi di cittadini e gestori, Nardella ha aggiunto che il Comune sta cercando di stabilire un dialogo con i giovani, alla ricerca di un equilibrio tra divertimento e rispetto degli altri.
La palla, quindi, è passata ai cittadini, che hanno presentato i sette punti del loro programma d’azione: rispetto e tutela della basilica di Santo Spirito e del suo sagrato; intervento urgente anti degrado delle forze dell’ordine; risoluzione del problema “orinatoio”: rispetto dei limiti del rumore; divieto di vendita da asporto e consumo di qualsiasi genere alimentare se bevuto e consumato fuori dei locali di ristorazione o entro la zona dei tavoli a loro assegnata; estensione della ztl anche alle ore serali; rispetto delle norme anti Covid.
Alla fine dell’assemblea di questi Stati generali, i protagonisti dell’incontro si sono detti soddisfatti. Sulla base delle criticità emerse e delle richieste fatte, sono state addirittura tracciate delle linee di intervento.
«È stata una riunione costruttiva con un confronto civile, che ha visto la partecipazione di tutte le parti in causa» ha chiosato Nardella. «Un incontro molto proficuo, dove ognuno ha portato le proprie ragioni. Questo è il modo corretto di lavorare: dai problemi si esce tutti insieme, non puntando con la forza verso un solo obiettivo. Anche perché siamo di fronte a una questione molto complessa: l’area di Santo Spirito è già oggi la zona più presidiata di tutta la città, in termini di forze dell’ordine. Evidentemente, se i disagi permangono, vuol dire che bisogna fare ancora qualcosa. Intanto, lavoreremo su quattro linee guida: valutare un contingentamento degli ingressi in piazza, prevedendo un numero chiuso, prefiltraggi e il supporto di steward in collaborazione con le forze dell’ordine; il divieto per tutta la notte di accesso e sosta sul sagrato e sui gradini della basilica, che potrà essere attuata, previa valutazione, con agenti o altre soluzioni tecniche; divieto di somministrazione sia all’esterno dei locali che dalle aree interesse dall’attività dei locali, dove si trovano sedie e tavolini; infine, valutare come le forze dell’ordine possano attuare azioni di contrasto più efficaci. Queste linee non sono soluzioni preconfezionate – ha concluso – ma le porteremo al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, e con il prefetto valuteremo quali potranno essere messe in pratica. In ogni caso, dopo il confronto di stasera abbiamo un’agenda di lavoro concreta, chiara e specifica per la piazza e per le strade limitrofe».
L’incontro è stato positivo anche secondo padre Pagano: «Questo interesse condiviso porterà i suoi frutti. Dobbiamo raggiungere un obiettivo comune, e qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa, ma credo che i quattro punti indicati dal sindaco siano concreti. Se riuscissimo a liberare il sagrato dalle persone che lo occupano, che spesso non sono nemmeno clienti dei locali in piazza, ne guadagneremmo tutti; in primis la basilica, che comincia a subire gli effetti del degrado e delle continue e intense attività lavaggio. La cancellata? L’idea non è stata accantonata, ma rimane l’ultima risorsa. Spero non si arrivi a tanto, è una soluzione che non mi è mai piaciuta. Meglio il controllo da parte degli agenti».
«Siamo molto soddisfatti – ha commentato Camilla Speranza, del coordinamento del Comitato dei residenti di Santo Spirito – e speriamo che queste linee guida, legate al programma di sette punti che abbiamo consegnato questa sera, vengano effettivamente attuate. Se le nostre indicazioni non saranno seguite, temo che sarà la disfatta di Santo Spirito. I residenti hanno paura, ormai non si può rientrare a casa sicuri, ci sono troppe persone ubriache. Per quattro mesi e mezzo è stata una battaglia continua. Occorre che lo Stato sia presente non solo attraverso attività di presidio, a protezione dei cittadini e della basilica, ma anche disincentivando il consumo smodato di alcol».