Toscana
Piano regionale dei rifiuti: Nascosti (Pdl), Giunta regionale «buca» la scadenza fissata
«La Regione Toscana non ha rispettato i tempi per la presentazione del Piano regionale dei rifiuti. L’atto – come stabilito nell’aprile scorso dall’intero Consiglio regionale, avrebbe dovuto essere deliberato entro la fine di luglio, ma ad oggi non c’è traccia, tanto da lasciare la nostra Regione ancorata al Piano datato 2000. Preoccupa il ritardo, e ancor più quelli che dal dibattito sulla stampa sembrano emergere come gli elementi qualificanti il nuovo piano regionale. Non vorremmo che le risposte siano ancora evase alla luce delle nuove esigenze politiche che sembrano spingere la Giunta e il centrosinistra tutto verso posizioni ideologiche e anti-economiche promosse da sempre dal Movimento Cinque Stelle».
Così il consigliere regionale del Popolo della Libertà Nicola Nascosti in merito alla mancata presentazione del Piano regionale dei rifiuti e alle indiscrezioni circa gli elementi che potrebbero caratterizzarlo. Un tema delicato e importante che, secondo l’esponente del PdL, necessita di immediati e radicali interventi basati su una nuova impostazione del settore, contenuta in una proposta di legge presentata dal gruppo PdL (Nascosti primo firmatario) che verrà nei dettagli illustrata alla ripresa dei lavori del consiglio regionale, e posta al confronto con le categorie sociali ed economiche di questo strategico e delicato settore.
«Occorre riformare tutto il sistema di programmazione del ciclo integrato dei rifiuti. In Toscana il sistema in vigore ha mostrato delle gravi e consolidate difficoltà di attuazione, soprattutto con riferimento all’approvazione dei piani interprovinciali. Constatato questo fatto, cioè il fallimento della riforma del settore varata dal centrosinistra, è ormai inderogabile una diversa e complessiva riorganizzazione della normativa regionale», incalza l’esponente del PdL.
«E’ opportuno superare la frammentazione della programmazione, prevedendo un livello regionale che abbia il compito di specificare obiettivi di raccolta differenziata ed al contempo tutti gli impianti necessari a garantire l’autosufficienza degli ambiti, dall’altra, specificare il ruolo che dovranno rivestire le autorità di servizio rifiuti e cioè quello di realizzare un piano industriale armonico con quello regionale ed al contempo assumere il ruolo di stazione appaltante del servizio», conclude Nascosti