Italia
Piano Poste: Commissione Ue, «tariffe uniformi» e consegna «cinque giorni a settimana»
La Commissione europea «è consapevole» delle «questioni politiche, economiche e giuridiche in gioco», analizzerà «se la decisione adottata dalle autorità italiane rispetta» i «requisiti» della consegna della posta almeno «cinque giorni lavorativi a settimana», «e interverrà, se necessario». Questa la risposta di Elżbieta Bieńkowska, commissario europeo per il mercato interno, l’industria, l‘imprenditoria e le piccole e medie imprese, a nome della Commissione Ue, all’interrogazione presentata dall’eurodeputato David Sassoli circa il recapito a giorni alterni della corrispondenza che Poste Italiane vuole realizzare «in 5.296 comuni italiani». Citando la direttiva 97/67/CE modificata dalla direttiva 2002/39/CE e dalla direttiva 2008/6/CE, l’eurocommissario ricorda che «l’articolo 3 della direttiva sui servizi postali stabilisce che ‘il servizio universale sia garantito come minimo cinque giorni lavorativi a settimana, salvo circostanze o condizioni geografiche eccezionali‘».
«Ciò – prosegue – garantisce ‘in linea di massima una raccolta e una consegna presso l‘abitazione o la sede di ogni persona fisica o giuridica, ogni giorno lavorativo, anche nelle zone remote e scarsamente popolate‘». Secondo Bieñkowska «i giornali, che in Italia sono parte integrante del servizio universale, possono continuare a beneficiare delle tariffe uniformi. Ciò – chiarisce – è legato alla necessità di ‘tutela degli interessi pubblici generali, come l‘accesso alla cultura, la garanzia della partecipazione a una società democratica (libertà di stampa) o la coesione regionale e sociale‘».
Positivo il commento di Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), che da tempo si sta mobilitando contro il Piano Poste. «Abbiamo letto con piacere la posizione della Commissione europea circa la distribuzione a giorni alterni della posta: conferma ciò che noi abbiamo sempre sostenuto» afferma Zanotti. Nel parere della Commissione, vengono «evidenziati principi che noi ribadiamo da sempre: la libertà di stampa, il diritto all’informazione, la tutela del territorio». Ora, osserva, «attendiamo le conseguenze, ossia la traduzione in pratica di queste, pur importanti, affermazioni di principio». Nello specifico, il presidente della Fisc annota tra l’altro come sia stato «ribadito che il recapito dei giornali fa parte del servizio universale». «Una sottolineatura – conclude – non di poca rilevanza, anche in vista del tavolo tra governo, Agcom, poste e associazioni degli editori».