Vita Chiesa
Pescia, il vescovo Filippini alla diocesi: “Facciamo Pasqua, ‘passiamo’ oltre questa notte”
Ecco il testo integrale del messaggio:
Tenebre e silenzio. Le tenebre erano fitte e impenetrabili, quando la Parola potente del Creatore le squarciò come un tuono e la Luce invase il primo giorno. È questa la Pasqua della Genesi che la liturgia ci propone nella Veglia pasquale, primo passaggio e prima vittoria sulla notte. Nelle letture che seguono, si attraversano altre tre notti, come nella tradizione ebraica: quella di Abramo, quella dell’Esodo e quella del Messia.
Abramo si trova sull’orlo del nulla, davanti al sacrificio del figlio che ha ricevuto in dono e in dono crede di dover offrire. Non ci sarà più futuro per lui: né l’affetto del fanciullo, né la discendenza incalcolabile che ne perpetui la vita. Le stelle sono spente e il cielo è buio. Il messo di Dio gli ferma la mano, pago della sua fede, e lo rilancia nello scorrere di un tempo luminoso e benedetto senza fine.
Anche le schiere di Israele uscite dall’Egitto vedono solo morte alle spalle e di fronte: i carri del Faraone e il mare dei giunchi. Poi il vento, la bassa e l’alta marea, il cammino all’asciutto col cuore che batte forte di paura nella notte, e finalmente il canto, giunti all’altra sponda, verso la libertà.
La quarta notte è quella dei profeti e degli annunci messianici: verranno i giorni del Regno universale di salvezza e di pace. Ma quante notti ancora! Il Messia giunge e attraversa le tenebre della croce, scende nel sepolcro e rotola via la pesante pietra della disperazione. Sia la luce, nella notte! E la luce fu, nella notte.
Il Risorto non elimina la notte del dolore, la notte del male che impazza e fa strage, la notte della morte che sembra trionfare. Il Risorto è il divino “passatore”, che ci guida nella notte, con la fiamma mite e forte del vangelo, attraverso il dolore, il male e la morte, verso una nuova vita, nella luce solare del suo amore.
Carissimi, la notte sarà ancora lunga, e avremo bisogno di tanta fede, di tanta speranza e di tanto amore. Restiamo uniti, in comunione con tutti gli uomini di buona volontà e facciamo Pasqua, “passiamo” oltre questa notte e ogni notte. Gesù il Vivente ci guidi, scacci le paure, doni calma profonda ai nostri cuori e ci permetta di vedere nuovi giorni felici, sempre nella sua luce.
+ Roberto Filippini, vescovo di Pescia