Giubileo 2025
Pescia, il 29 dicembre l’apertura del Giubileo della Speranza nella diocesi di Pescia
Il Vescovo Tardelli: «diventare sempre di più uomini e donne di speranza che con la loro vita, la seminano in questo mondo a volte così triste e depresso»
Il prossimo 24 dicembre, nella Solennità del Natale del Signore, Papa Francesco darà inizio al Giubileo 2025 “Pellegrini di speranza” aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. Per quanto riguarda la diocesi di Pescia, come in tutte le altre diocesi del mondo, il Giubileo si aprirà il 29 dicembre, Festa della Santa Famiglia, con una solenne celebrazione Eucaristica in Cattedrale presieduta dal vescovo emerito monsignor Roberto Filippini e concelebrata dal clero pesciatino e a cui è chiamata a partecipare tutta la comunità diocesana. Il Vescovo monsignor Fausto Tardelli nello stesso pomeriggio aprirà solennemente il Giubileo a Pistoia, tuttavia come pastore anche della chiesa di Pescia invierà un messaggio a tutta la diocesi che sarà letto durante celebrazione.
Il primo grande evento dell’Anno Santo 2025, sarà quindi l’apertura ufficiale del Giubileo a cui seguirà per tutto il 2025 un calendario di eventi spirituali, artistici e culturali per accompagnare la Speranza.
Il programma per la giornata di apertura seguirà le seguenti modalità: nel pomeriggio di domenica 29 dicembre non sarà consentita alcuna celebrazione liturgica in tutto il territorio diocesano. Alle ore 17:30 il vescovo, il clero, le autorità presenti e tutti i fedeli convenuti si ritroveranno insieme ai figuranti del presepe vivente della Città di Pescia in Piazza Mazzini davanti la Chiesa della Madonna di Piè di Piazza dove inizierà la celebrazione con i riti di introduzione e verrà letta la bolla papale di indizione del Giubileo Ordinario. Successivamente avrà inizio il pellegrinaggio verso la Cattedrale che attraverserà il ponte del Duomo e piazza della Maddalena. Il pellegrinaggio giungerà nella chiesa Cattedrale per celebrare il giorno del Signore e aprire così l’Anno Giubilare, accolto come dono di Dio. Esso è il segno del cammino di speranza del popolo pellegrinante dietro la Croce di Cristo, come raffigurato nel logo del Giubileo: «In un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’àncora di salvezza: segno della speranza che non delude perché fondata sull’amore di Dio, misericordioso e fedele» (Papa Francesco, Udienza generale, Piazza San Pietro – 21 settemre 2022). È il cammino della Santa Famiglia di Dio che, nell’oggi della Chiesa, avanza verso la Gerusalemme celeste. Arrivanti in Cattedrale il Vescovo presiederà la Messa, momento vertice del Rito di apertura dell’Anno Giubilare a cui è annessa l’indulgenza plenaria per sé o anche in suffragio dei propri cari defunti.
EVENTI IN DIOCESI
La Cattedrale di Pescia sarà la principale chiesa giubilare della Diocesi dove si terranno le varie celebrazioni collegate all’Anno Santo. Particolare attenzione sarà riservata alla festa solenne venticinquennale del SS.mo Crocifisso della Maddalena. In riferimento a questo mons. Vescovo ha chiesto a tutta la diocesi di dare spazio a questa devozione e di valorizzare e sottolineare particolarmente nel prossimo anno in ogni parrocchia il Crocifisso. Molte hanno un altare dedicato, una festa, un ricordo che ruota intorno alla croce di Cristo. Nella primavera del 2025 il SS. Crocifisso di Pescia vedrà terminato il suo restauro e con una significativa inaugurazione verrà collocato in Cattedrale per tutto l’Anno Giubilare. Per questa importante occasione il vescovo invita tutte le comunità nei mesi di maggio e giugno ad organizzare pellegrinaggi parrocchiali al santuario del Crocifisso a Pescia, passando poi in Cattedrale per acquisire l’ indulgenza giubilare dell’anno santo.
Mentre dunque si invitano tutte le comunità a proporre il pellegrinaggio al SS. Crocifisso e alla Cattedrale, ognuna vedrà autonomamente come effettuare il pellegrinaggio a Roma. La Diocesi non farà un pellegrinaggio diocesano ma si aggregherà al pellegrinaggio di tutte le diocesi toscane previsto l’11 ottobre 2025. Infine, domenica 28 dicembre ci sarà la celebrazione di chiusura del Giubileo.
LE ALTRE CHIESE GIUBILARI
Tra gli aspetti più importanti e stimolanti del Giubileo c’è la dimensione del pellegrinaggio. Per questo motivo “i fedeli, pellegrini di speranza, potranno conseguire l’indulgenza giubilare concessa dal Santo Padre se intraprenderanno un pio pellegrinaggio alla chiesa cattedrale o altre chiese e luoghi sacri designati dal Vescovo e se visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio”. Per favorire gli obiettivi appena indicati tramite la pratica del pellegrinaggio, con la consapevolezza che non tutti i fedeli della diocesi potranno intraprendere il viaggio verso Roma, accogliendo le indicazioni offerte dalla Penitenzieria apostolica, il Vescovo Fausto si è orientato a scegliere – all’interno della nostra diocesi – alcuni “luoghi sacri giubilari”. Si tratta di due chiese verso cui possiamo far convergere il nostro pellegrinaggio – personale o di gruppo – per acquisire l’indulgenza giubilare.
Questi “luoghi sacri giubilari” sono i seguenti: La basilica santuario di Maria SS. della Fontenova a Monsummano Terme e la basilica minore di Santa Maria Assunta a Montecatini Terme. Questi luoghi vengono stabiliti come giubilari per tutto l’anno giubilare a partire dal 29 dicembre 2024 fino al 28 dicembre 2025.
La dichiarazione del Vescovo Fausto Tardelli:
«Il Giubileo della Speranza che si aprirà in ogni diocesi di tutto il mondo, domenica 29 dicembre prossimo e che farà convergere su Roma, alla tomba degli apostoli, una moltitudine di pellegrini, vedrà anche noi impegnati a riflettere proprio sulla virtù della Speranza. Questo anno santo lo vivremo anche attraverso un segno particolare che è il pellegrinaggio, attraverso esso avremo occasione di convertirci alla speranza, per diventare sempre di più uomini e donne di speranza che con la loro vita, la seminano in questo mondo a volte così triste e depresso. Non credo che occorra spendere molte parole per dire quanto il nostro mondo e le persone soffrano per speranze corte, deluse e infrante. E quando la speranza muore, il cielo si fa davvero buio e nella vita cala la notte mentre prendono campo i demoni della disperazione e della violenza. Chiedo quindi a tutti, comunità e singoli, durante quest’anno pastorale, di fare una verifica, domandandosi semplicemente: la mia vita, quello che faccio, le opere che si compiono in parrocchia, le nostre comunità parrocchiali, trasmettono speranza? E cosa si deve fare perché tutto ciò che si mette in opera alimenti la speranza?».