Pescia

Pescia accoglie il vescovo Tardelli, il saluto alle autorità

Il nuovo vescovo è stato accolto dalle autorità locali, alle quali ha rivolto il suo pensiero

“Grazie per l’accoglienza che mi fa sentire già a casa, nonostante un po’ di amarezza che questa nuova situazione nella storia centenaria della diocesi di Pescia ha suscitato ma che non deve vincere né oscurare la gioia di questo incontro”. Con queste parole il vescovo Fausto Tardelli, che inizia oggi il suo ministero episcopale nella diocesi di Pescia, ha salutato il sindaco di Pescia Riccardo Franchi e tutti i rappresentanti delle istituzioni che lo hanno accolto presso Porta Fiorentina.

“Ritengo un grande onore – ha affermato – entrare a far parte dell’antica e gloriosa città di Pescia, la città dei fiori, che, seppur piccola, è uno scrigno di storia e di cultura, di arte, di ingegno, di bellezza e di laboriosità e anche di vita di fede; tutte cose che la pongono in una posizione di rilievo in quella magnifica terra che è la Valdinievole, nonostante le difficoltà che il cambiamento rapido dei tempi ha portato”.

Tardelli ha sottolineato i legami con Lucca, sua città natale. Nel sottolineare la congiuntura storica, con le preoccupazioni internazionali, ha aggiunto: “So che anche la Valdinievole e Pescia in particolare in questi anni hanno sofferto della crisi generale. Con vari problemi che si sono andati accumulando. Quello dell’ospedale e del punto nascite, quello delle scuole, del florovivaismo, della montagna. Percepisco la preoccupazione per le sorti della città. Mi pare che aleggi un senso di scoraggiamento e di sfiducia che è poi la cosa peggiore che possa capitare. Perché di fronte alle difficoltà occorre reagire. Rialzarsi, innovare, trasformare i punti deboli in opportunità, pensare progetti di rilancio e sviluppo. In momenti come questi, occorrerebbe inoltre stringersi tutti insieme, fare corpo, mettere da parte le polemiche e le divisioni per cercare invece con determinazione il bene comune che poi si risolverebbe anche a vantaggio di ognuno”.

“La situazione del nostro paese e del mondo – ha proseguito – ci impone oggi scelte chiare e coraggiose per costruire una convivenza umana plurale, giusta e solidale. Per affrontare e superare la crisi abbiamo bisogno prima di tutto di porre decisamente al centro la persona umana e la sua dignità. Abbiamo bisogno non tanto di leggi nuove, ma di una profonda riforma morale che coinvolga la coscienza e la responsabilità di ognuno. Ci è chiesto di cambiare strada, di dare un assetto diverso all’economia, soprattutto di mettere i cuori in pace e bandire la violenza dai nostri comportamenti; di rivedere profondamente il sistema sociale per superare le gravi ingiustizie che ancora ci sono; di rispettare, amare e migliorare la nostra casa comune, l’ambiente, per noi e per chi verrà dopo di noi. Occorre partire da ciascuno di noi per attivare un processo positivo che in definitiva consiste nel saper intessere relazioni umane significative, stringendoci la mano e guardandoci negli occhi, con sincerità, nell’attenzione e nel rispetto, nella fraternità. E in questo senso una grande importanza lo hanno le varie associazioni di volontariato che so essere un fiore all’occhiello e una grande risorsa di questa città e di tutta la Valdinievole”.

Il nuovo vescovo ha dato la sua disponibilità: “Vengo per mettermi anch’io nella squadra di chi cerca di darsi da fare per migliorare le cose. Ovviamente dalla mia prospettiva, senza cioè invasioni di campo inopportune e ingiuste. Vengo infatti primariamente a servire la comunità cristiana, ma anche per essere, per quello che posso, seme di speranza per tutti, credenti e non credenti, italiani e stranieri, a qualunque religione appartengano. Vengo nel nome del Signore e non so parlarvi d’altro che di Lui e del suo amore per ogni creatura. Spero di poterlo manifestare non solo a parole, ma con l’impegno generoso della mia vita che da oggi appartiene anche a voi, a questa città e a questa terra. Come guida e pastore della chiesa di Pescia assicuro, nel rispetto profondo dei ruoli e dei compiti, la piena collaborazione alla città nella ricerca del bene comune. Una collaborazione che so essersi attuata in modo encomiabile già con il Vescovo Roberto che tutti voi avete potuto conoscere e apprezzare e che ha saputo essere una presenza molto positiva per questa città”.

L’augurio quindi “alla città che mi accoglie e di cui entro a far parte, che sia sempre di più un pezzo di storia nuova del mondo, uno spazio dove fioriscano i valori autentici dell’uomo, irradiandosi, con benefico contagio, oltre i suoi stessi confini”.

Nell’accoglierlo, il sindaco Franchi gli aveva detto: “Eccellenza, lo avrà visto, la nostra comunità la comunità di Pescia e della diocesi, guidata da dai sindaci come tutte le altre istituzioni presenti, è ricca, passionale vive grazie al mondo delle associazioni che vive con grande passione, che con bambini ragazzi che l’hanno accolta. Vedo tantissime divise di ogni colore, un simbolo che la città di Pescia ma l’intera Valdinievole vive pulsa e ha voglia di condividere. Questa diocesi, credo questo territorio voglia superare i problemi e le difficoltà con l’unità. Benvenuto Vescovo Fausto”

Auguri Eccellenza – ha detto il Presidente Giani nel suo saluto al vescovo – Lei ha vissuto varie esperienze a San Miniato poi a Pistoia oggi a Pescia e quindi è uno dei più profondi conoscitori della nostra regione e io ho avuto modo di apprezzarne le sue grandi doti da un punto di vista umano e naturalmente quale Pastore sul piano spirituale. Sempre molto attento ai rapporti con le istituzioni, con le comunità che vivono nel nostro territorio. Io lo dico sempre – ha continuato – che la chiesa sa leggere meglio dello stato il territorio, perché noi abbiamo dieci province in Toscana ma la chiesa nella sua millenaria capacità di raccordarsi alle comunità, riesce a dare voce identità a territori che hanno una grande storicità come il territorio di Pescia. La funzione che questa diocesi si svolge è sempre stata davvero molto importante sono convinto e monisgnor Tardelli saprà svolgerlo al meglio il suo ruolo, variolizzando e garantendo l’identità delle comunità dei municipi del territorio della valdinievole di Pescia che nelle sua voce più alta è proprio nel ruolo della Chiesa.