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Perugia: sparatoria in uffici Regione Umbria, 3 morti. Il presidente Rossi: sgomento e sconcerto

Non follia, ma frustrazione e disperazione di fronte al fallimento dei progetti di ricerca della sua agenzia che avrebbe voluto proiettare a livello nazionale ed internazionale. Queste sembrerebbero al momento le ragioni alla base del gesto di un imprenditore 43 enne perugino, Andrea Zampi, che stamani negli uffici della Regione Umbria ha ucciso due donne (M.P. di Umbertide e D.C di Todi) e si è suicidato.

L’uomo, titolare di un’agenzia di formazione del settore moda intorno alle 13 si è presentato armato di pistola negli uffici al quarto piano del Palazzo del Broletto che ospita l’assessorato alle politiche sociali e formazione professionale ed ha affrontato due impiegate protestando, sembra, per la mancata concessione incarichi alla sua agenzia. Urlando frasi tipo «Mi avete rovinato», ha quindi sparato, uccidendo una delle interlocutrici e ferendo gravemente l’altra, deceduta poco dopo, e si è spostato in una stanza adiacente sempre al quarto piano per rivolgere l’arma contro se stesso. Immediato il panico all’interno delle stanze e caos anche all’esterno.

Sconcerto, dolore e sgomento. E naturalmente cordoglio e solidarietà alle famiglie. «Una tragedia assurda e un gesto folle – dice il presidente della Toscana Enrico Rossi – con due vittime innocenti morte sul posto di lavoro». Due donne: una precaria e l’altra prossima alla pensione. Sono alcune delle parole del messaggio che il presidente della Toscana Enrico Rossi ha inviato alla collega dell’Umbria Catiuscia Marini, dopo che stamani due impiegate del settore formazione e politiche sociali sono state uccise da un imprenditore di 43 anni che è entrato nella sede della Regione, ha ucciso a bruciapelo le due dipendenti e poi, uscito dall’ufficio ed aver esploso nei corridoi una decina di colpi in aria con una pistola semiautomatica, si è ucciso.

«La tragedia di stamani non sembra legata a finanziamenti non concessi, come era apparso all’inizio – conclude Rossi – Sarebbe figlia esclusivamente di un dramma interiore. Ma sono gesti da non sottovalutare, segnali di un malessere che sta segnando la vita della nostra società».