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Perù: presidente scioglie Parlamento ma viene sospeso

«La grave situazione che oggi caratterizza la politica peruviana ci deve portare a una profonda riflessione, dando risposte concrete, responsabili, ed evitando di cadere in vendette o in complicità dimostrando così maturità sociale e politica di fronte al Perù e alla comunità internazionale». Inizia così la nota diffusa pochi minuti fa dal presidente della Conferenza episcopale peruviana (Cep), mons. Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo, di fronte alla grave crisi istituzionale che si è aperta nel Paese sudamericano.

Nella concitata giornata di ieri il presidente della Repubblica ha infatti annunciato lo scioglimento del Parlamento, che è in gran parte in mano all’opposizione e si oppone da mesi ai provvedimenti anticorruzione di Vizcarra. A sua volta il Parlamento ha sospeso il presidente per un anno per «incapacità morale», nominando come sua sostituta Mercedes Rosalba Aráoz, seconda vicepresidente del Paese, che ha affettivamente giurato di fronte ai deputati.

La «goccia che ha fatto traboccare il vaso», agli occhi di Vizcarra, è stato il rinnovo, da parte del Parlamento, di quasi tutti i giudici del Tribunale Costituzionale, chiamato a pronunciarsi su vari politici accusati di corruzione, tra cui la leader dell’opposizione a Vizcarra (ma maggioranza in Parlamento) Keiko Fujimori, figlia del dittatore Alberto.

Nella nota mons. Cabrejos scrive che, «nonostante questa crisi politica, crediamo che nel momento attuale ci sia un’opportunità unica per combattere il circuito della corruzione, grande e piccola, a tutti i livelli».

Inoltre, spiega il presidente della Cep, «è chiaro che non possiamo perdere la prospettiva di cambiare profondamente le situazioni avverse e migliorare come Paese, a livello morale e di rispetto per il bene comune, perché non dobbiamo solo pensare agli interessi dei gruppi sociali e politici, ma a più di 33 milioni di peruviani, specialmente ai nostri bambini e giovani».

Perciò, «con questa riflessione e ascoltando il clamore dei cittadini, vogliamo, come Chiesa, fare appello a tutta la società e agli attori politici ad agire nel rispetto dell’ordinamento costituzionale e democratico». Ai politici viene in particolare chiesto, al di là delle proprie posizioni e dei ricorsi legati ai propri poteri, «il rispetto per l’avversario», evitando «qualsiasi tipo di violenza». Inoltre, mons. Cabrejos chiede che si arrivi a criteri per la definizione di una «stabilità politica, per lo meno fino alle prossime elezioni». E chiede una giornata di preghiera per la pace e lo sviluppo umano e integrale del Paese.