Livorno
Perché piangi?
Tanti ragazzi della parrocchia del Sacro Cuore lo ricordano così. Ed è proprio così: questo bergamasco è rimasto dentro a chi l’ha conosciuto in fraterna intimità. Il suo saper incontrare, tipicamente salesiano, ha inciso nella vita di molti; il suo non è stato un passaggio qualunque: ha lasciato un segno, sempre. A Livorno, a Belluno, a Firenze, a Savona, ad Alassio; perfino i pochissimi mesi trascorsi ad Isola Caporizzuto: ricordo come la gente di quel piccolo paese della Calabria, dove era stato nella primavera-estate del 1976, lo cercasse, lo chiamasse come una persona conosciuta da tanto tempo; in pochi mesi era diventato uno di loro.
Gli stavamo a cuore noi, adulti nei quali riconosceva un «dono straordinario alla Chiesa e al mondo» ed ai quali richiedeva un servizio e una donazione totale: chiedeva una vita da cristiani veri e lottava contro la nostra fatica a dire sì a questa vocazione. Ed allora, da quel vulcano che era, metteva in campo idee, proposte che aiutassero tutta la comunità ad innamorarsi della fede e vincere così pigrizie e particolarismi.
I Sabato insieme, dove le famiglie si univano nella preghiera, nella cena e nel gioco, erano una palestra di amore fraterno. Gli incontri biblici (Alla Scuola della Bibbia) erano il luogo della maturazione di una fede «familiare» alla luce della Parola di Dio. La costituzione della Caritas parrocchiale era lo strumento per sensibilizzare e dare attenzione ai bisogni della gente. La cura nella liturgia perché divenisse tempo privilegiato di preghiera e di lode a Dio comunitaria (ricordo la scoperta di tutti noi dei riti della settimana santa). I giri per l’Italia alla ricerca di nuove idee e testimonianze di fede vissuta per essere aperti al mondo. Tutte cose che oggi sembrano acquisite ma che venticinque anni fa erano novità che ci entusiasmavano.
Gli stava a cuore la comunità diocesana (ma di questo altri ne parlano).
Perché piangi, allora? Perché anche se il respiro ampio che ci ha lasciato e il significato evangelico di queste due parole ci aprono il cuore alla speranza, un pezzo di noi se n’è andato con lui.