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Perché la shopper personalizzata è ancora oggi tanto cool come gadget?
Nonostante il digitale, questo settore non ha mai conosciuto crisi. Perché, fondamentalmente, i gadget servono ai brand per farsi conoscere grazie alla loro “utilità”
Sono molti i gadget che le imprese usano per le strategie di marketing. Non solo con i clienti, ma con i dipendenti e i fornitori stessi: nonostante il digitale, questo settore non ha mai conosciuto crisi. Perché, fondamentalmente, i gadget servono ai brand per farsi conoscere grazie alla loro “utilità”.
C’è un prodotto, in particolare, che è considerato un evergreen: la shopper personalizzata. La stampa su shopper permette alle aziende di offrire un gadget leggero, resistente e davvero utile, oltre che originale, alla clientela.
La shopper? Una spinta per il marketing
La premessa è doverosa: sono tantissimi i gadget che le aziende possono scegliere per lanciare una campagna di marketing. Tazze, penne. E poi ci sono loro, le shopper, intramontabili.
Le shopping bag con logo svelano molto sul marchio stesso: di base, sono uno strumento utile. Perché servono a tutti, soprattutto quando è il momento di fare la spesa o nuovi acquisti nei negozi.
Parliamo di prodotti personalizzati sulla base dei colori e dei valori di un’impresa: è questo a fare la differenza. Per esempio, chi è impegnato sul fronte della sostenibilità opta per shopper in cotone, resistenti e leggere.
Quello che salta subito all’occhio è la potenzialità: se ne trovano di formati diversi, in materiali differenti, e tutte sono personalizzabili, magari con grafiche, immagini, scritte. Il logo? Immancabile: la shopper bag deve necessariamente essere riconoscibile.
Una shopping bag da creare in pochi click
I vantaggi delle shopper non toccano unicamente i clienti, ma le imprese stesse, che possono personalizzarle in pochi click. Proprio così: mediante i servizi online, c’è la possibilità di sfruttare questa soluzione in modo intuitivo, con l’intento di promuovere maggiore fidelizzazione.
Così, ci si ritrova a selezionare prima di tutto il materiale, tra cotone, TNT, juta, nylon o carta. La prima soluzione è quella più diffusa, perché il cotone è conosciuto per essere molto resistente e per offrire una personalizzazione completa, con stampa in serigrafia.
Da non sottovalutare la juta, però, che, come ricorda Gedshop, è al 100% biodegradabile e riciclabile. Ciò significa propendere per un valore aggiunto, per sposare la filosofia della sostenibilità e comunicare ai clienti il proprio sostegno nei confronti del pianeta e della lotta al cambiamento climatico.
Tornano sempre utili, infine, le shopper di carta, che sono disponibili in molti formati e colori e che naturalmente si possono sempre personalizzare con il logo.
Uno strumento di comunicazione
Per rendere la shopper un vero e proprio strumento di marketing e comunicazione, quindi, bisogna riflettere su come personalizzarla: in prima battuta, come abbiamo visto, è indispensabile scegliere il materiale, per poi passare al design.
Il design è ciò che la rende riconoscibile: deve essere chiaro e deve rappresentare un’identità precisa, che è quella dell’azienda. Ecco perché in questa fase chiedere una consulenza o comunque affidarsi a un grafico esperto è decisamente utile.
Infine, ricordiamo che vanno personalizzate sulla base degli obiettivi stessi: qual è l’intento? La shopper “parla” al posto del brand: magari delle scritte simpatiche o delle grafiche particolari possono contribuire a renderla più efficace, soprattutto sul lungo termine.