Toscana
Per troppi toscani la casa rimane un sogno
Dallo studio emerge anche l’aumento costante di case non occupate (110mila in Toscana), il pendolarismo a raggio sempre maggiore e la tendenza a cercare abitazioni anche a distanza ragguardevole dai centri delle città. Il fabbisogno di case, emerge dalla ricerca, aumenta notevolmente ogni anno, mentre l’offerta ha un’evoluzione lenta ed è questa sproporzione tra domanda e offerta a determinare l’aumento dei prezzi.
La richiesta di case aumenta, spiegano i ricercatori Stefano Casini Benvenuti e Giovanni Maltinti, perché aumentano le famiglie, in particolare per effetto delle separazioni o per la crescita dei cosiddetti «single» (i nuclei familiari sono il 30 % in più rispetto al ’71), per l’arrivo di immigrati (15 mila l’anno), per esigenze di mobilità temporanea legate allo studio o al lavoro, oppure per mero investimento. Di fronte a questi movimenti ingenti l’offerta è pressoché ingessata: +1%. La conseguenza è che aumentano i prezzi degli immobili e sale la forbice della rendita: i costi degli affitti negli ultimi venti anni sono saliti del 70 % in più rispetto al’inflazione.
Tutto questo ha effetti notevoli sul portafogli delle famiglie: nel 1970 il costo della casa pesava per il 20% sul bilancio delle famiglie toscane, mentre oggi sfiora il 30%. All’interno di questo costo la componente che è cresciuta di più è quella degli affitti: nel 1970 il loro peso era del 38%, oggi è del 49%, mentre in proporzione si spende meno per la manutenzione (dal 34 al 31% delle spese sostenute per la casa) e per l’arredamento (dal 9 al 4%).
Il lievitare dei costi produce grosse difficoltà per una fascia notevole di popolazione: secondo la ricerca il 15,7% dei toscani non solo vive in abitazioni piccole o molto piccole, ma spende per la casa più del 30 per cento del suo reddito. Secondo la ricerca, inoltre, il 14% delle famiglie toscane segnala che la casa è troppo piccola, il 19 che è troppo lontana dai familiari, e per il 27 è troppo rumorosa. Due toscani su tre (il 65%) ritengono di spendere troppo per la propria abitazione. In un quadro a tinte fosche l’indagine suggerisce almeno due linee di azione pubblica: la prima volta a tutelare i segmenti più deboli della domanda. La seconda a stimolare un miglior funzionamento del mercato per gli altri segmenti che accedono con fatica alla casa: che siano anziani o giovani coppie, single o immigrati.
«Tutto questo ha aggiunto dovrà avvenire senza creare agglomerati urbani ex novo: per questo quasi tutti gli interventi saranno di recupero e riqualificazione di aree già edificate e ci restituiranno città più equilibrate e vivibili». Gli interventi previsti sono stati programmati dalla Regione ma saranno gestiti direttamente dai Comuni nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.
Il piano, dopo l’approvazione in giunta, sarà sottoposto all’esame del Consiglio regionale tra gli strumenti previsti la possibilità di accedere a contratti di affitto a costi contenuti per giovani coppie, single, anziani, immigrati. A loro, ha spiegato l’assessore, «è destinata una fetta molto consistente del piano col quale saranno finanziati interventi di riqualificazione urbana, finalizzati a mettere in atto locazioni a canone ribassato».
Legge regionale agevolazioni per l’acquisto prima casa da parte di famiglie di nuova costituzione