Lettere in redazione
Per il Concilio avete dimenticato Matteucci
Ho letto l’articolo sui cinquant’anni del Concilio Vaticano II. Possibile che in due pagine non ci sia neppure un accenno, un referimento a Benvenuto Matteucci, divenuto poi arcivescovo di Pisa? Matteucci fu chiamato a Roma nel 1962 come cronista del Vaticano II per conto dell’«Osservatore Romano» e come commentatore giornaliero delle sedute conciliari per Radio Vaticana. I suoi resoconti giornalieri offrono una testimonianza del sinodo romano, ma anche del pensiero del sacerdote carmignanese. Tali articoli, pubblicati sull’«Osservatore Romano», furono poi raccolti da Matteucci nel libro «I giorni del Concilio».
Avrei trovato giusto che la rivista ricordasse in quest’occasione l’opera svolta durante il Concilio da questo parroco, arcivescovo, intellettuale e scrittore che si meriterebbe un po’ più di attenzione dal mondo culturale cattolico. Perché non fate un riferimento sul prossimo numero del giornale a questa eminente figura?
Potremmo cavarcela rispondendo che nel nostro servizio («Quando il Concilio parlava toscano», sul n. 35 del 7 ottobre 2012), prendendo spunto dal convegno organizzato dalla Facoltà teologica, abbiamo citato solo i «protagonisti» diretti delle sedute conciliari, alle quali parteciparono ovviamente tutti i vescovi toscani dell’epoca. E don Benvenuto Matteucci era allora un semplice sacerdote giornalista e non un padre conciliare. Ma non sarebbe la verità. Quando abbiamo pensato quella pagina, in occasione dei 50 anni dall’apertura del Concilio (11 ottobre 1962), avevamo ipotizzato di parlare, oltre che dei tre vescovi che ebbero un ruolo significativo nel dibattito o nella stesura dei documenti, anche di altri due toscani. Il primo era il padre Umberto Betti (morto cardinale, nell’aprile del 2009, a 87 anni), che da «perito» aveva collaborato alla redazione delle Costituzioni «Lumen gentium» e «Dei verbum» e che ci aveva raccontato quei giorni di intenso lavoro nel suo interessantissimo «Diario del Concilio». L’altro era appunto mons. Benvenuto Matteucci, del quale volevamo segnalare l’attività giornalistica di «cronista» ufficiale del Vaticano II. Ragioni di spazio ce lo hanno impedito, ma avevamo già in ponte di ritornarci sopra, approfondendo anche queste due figure. Lo faremo in uno dei prossimi numeri.
Claudio Turrini