Opinioni & Commenti
Per amare la vita ci vuole coraggio
di Umberto Folena
Più è secca, più una domanda è vera. Come questa: «Il nostro tempo, la nostra cultura, la nostra nazione amano davvero la vita?». La domanda sbuca improvvisa in mezzo al Messaggio per la Giornata per la vita, il cui nocciolo quest’anno è l’amore. È il coraggio di farcela, quella domanda e di darle una risposta sincera. Non è una domanda campata per aria. È la cronaca a riproporla senza sosta. I dati recenti sulla denatalità in Italia parlano chiaro. Ci vuole coraggio, molto coraggio ad amare la vita fino a mettere al mondo un secondo (un terzo, un quarto ) figlio, quando le solerti cronache informano che mantenerne uno costa 800 euro al mese, e quando due coniugi sono confinati nel loro bilocale che gli succhia metà stipendio.
No. Il nostro tempo, la nostra cultura, la nostra nazione non amano la vita, non abbastanza. Se davvero la amassero, investirebbero energie nel salvare i rapporti di coppia in crisi almeno quante ne investono per romperli più velocemente e asetticamente possibile. E questi non sono discorsi soltanto «da cattolici». La domanda se la stanno ponendo in tanti. Uno a caso: Gabriele Muccino, il regista della Ricerca della felicità: «Nei nuclei famigliari c’è oggi una buona dose di vigliaccheria. Per molti ha detto a Erica Bianchi dell’Espresso è più facile mandare all’aria un rapporto con la scusa che la famiglia non ha ragione d’essere, piuttosto che mettersi in gioco e rimboccarsi le maniche». Chi ama la vita, appunto, ha il coraggio di rimboccarsi le maniche.