Italia
Pensioni, arriva il «bonus». Ecco come fare
È il primo atto della riforma della previdenza entrata in vigore il 6 ottobre. Secondo l’Inps il bonus dovrebbe interessare circa 40 mila lavoratori. L’istituto invierà una lettera ai lavoratori interessati informandoli della possibilità. Per maggiori informazioni è disponibile anche il numero verde 800901080 dello stesso Inps. In questi giorni, inoltre, partirà anche una serie di spot televisivi. I lavoratori che sceglieranno di usufruire del bonus dovranno compilare un modulo da ritirare alle sedi Inps o scaricare dal sito www.inps.it, da consegnare poi agli uffici dello stesso Inps o alla propria azienda. Sarà il datore di lavoro a adeguare la busta paga del proprio dipendente, dopo che l’ente di previdenza avrà certificato il diritto del lavoratore a usufruire del bonus.
Meccanismo totalmente diverso per chi non è ancora occupato. Dal momento in cui comincerà a lavorare si troverà con tutto il Tfr nell’integrativa (salvo diversa scelta). Con il nuovo sistema tutti i dipendenti saranno iscritti nell’integrativa. È loro facoltà fare una scelta: aderire o no ai fondi. Chi preferirà la prima possibilità sarà facilitato dalla regola del silenzio assenso: tacendo, il Tfr sarà automaticamente devoluto ai fondi pensione.
Dal 2008 i lavoratori dipendenti potranno andare in pensione con 35 anni di contributi e 60 anni di età; i lavoratori autonomi con 35 di contributi e 61 di età. Per tutti è prevista la possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi a prescindere dall’età.
Dal 2010 i requisiti diventeranno 35 + 61 per i lavoratori dipendenti e 35 + 62 per quelli autonomi (oppure 40 anni di contributi).
Dal 2014, oltre ai 35 anni di contributi, serviranno 62 anni di età per i dipendenti e 63 per gli autonomi (oppure 40 anni di contributi).
Dal 2008 per le pensioni liquidate esclusivamente con il sistema contributivo l’età pensionabile sarà elevata da 57 a 65 anni di età per gli uomini e 60 per le donne (in alternativa si potrà andare in pensione con il solo requisito contributivo di 40 anni).
Chi sceglierà di restare al lavoro otterrà un aumento in busta paga pari alla contribuzione previdenziale: il 32,7% dello stipendio lordo per quasi tutti i lavoratori (l’incremento sale al 33,7% sulla fascia di retribuzione annua che eccede i 37.883 euro).
L’Istituto nazionale per la previdenza sociale
Quando la vita comincia a 60 anni
Pensionati in Toscana (mostra la tabella)