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PENA DI MORTE: KHAN (SEGRETARIO GENERALE AMNESTY INTERNATIONAL), «L’ITALIA GUIDERÀ UNA COALIZIONE INTERGOVERNATIVA GLOBALE»

Il governo italiano è disponibile a guidare una coalizione intergovernativa globale per promuovere l’abolizione della pena di morte in tutti i Paesi del mondo. La notizia è stata data questa mattina, alla conferenza stampa di presentazione dei dati relativi a sentenze e condanne eseguite nel 2006, da Irene Khan, segretario generale di Amnesty International, impegnata dal 1961 nella difesa dei diritti umani, Nobel per la Pace nel 1977. La giurista musulmana, prima donna a segretario generale di Amnesty International, dal 2001, ha riferito di avere incontrato, ieri, il premier Romano Prodi, che si sarebbe detto pronto a “costituire un gruppo, non soltanto europeo, di campioni del cambiamento legislativo, per raccogliere la sfida di promuovere l’abolizione della pena di morte nei 69 Paesi che ancora la praticano, senza fermarsi finché non sarà definitiva”. L’Italia “ha fatto molto per la difesa dei diritti umani, facendosi anche promotrice della proposta di moratoria internazionale presso l’Assemblea generale della Nazioni Unite”, ha detto Khan, che ha, però, rimproverato anche una certa “lentezza” nel ratificare gli accordi internazionali, come il protocollo13 della Convenzione europea sui diritti umani, che prevede l’abolizione totale della pena di morte, “firmato, ma ancora non ratificato dall’Italia”.

Il segretario generale di Amnesty International Irene Khan ha presentato, oggi, ai giornalisti i dati relativi a condanne ed esecuzioni di morte nel 2006, sulla base – ha chiarito – delle informazioni che l’organizzazione non-governativa ha potuto reperire. In molti Stati vige, infatti, il segreto. Nel 2006, ci sono stati 1591 giustiziati in 25 Paesi, di cui il 90% in soli 6 Stati: Cina, Iran, Iraq, Pakistan, Sudan e Stati Uniti. “La Cina è al primo posto, e applica la pena di morte, per fucilazione e iniezione letale, anche per reati minori, come la corruzione. “Ci auguriamo – ha commentato Khan – che le Olimpiadi di Pechino 2008 siano l’occasione per aumentare la pressione diplomatica per l’abolizione”. Nell’anno, sono stati giustiziati 1010 cinesi, ma “fonti affidate dicono che sarebbero circa 8000”, ha riferito Khan. In Iran, sono state impiccate 177 persone, quasi il doppio degli anni precedenti, e tra loro anche 4 minorenni. “Chiediamo all’Iran di accelerare almeno l’abolizione della pena di morte per i minori”, ha commentato il segretario generale di Amnesty International. I condannati alla pena capitale sono stati, invece, 3861 in 55 Paesi, e tra le 19mila e le 24mila persone si troverebbero nei bracci della morte, in attesa che la condanna sia eseguita. Sono 128 gli Stati che non praticano la pena capitale: 88 l’hanno abolita legalmente, 11 la prevedono in casi eccezionali, 29 non registrano condanne da circa dieci anni. L’ultimo ad abolirla, nel 2006, le Filippine.

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