Toscana
Pelago: i rifugiati impegnati in lavori socialmente utili
I 10 migranti (5 nigeriani e 5 gambiani) hanno accettato tutti la proposta di dare una mano al comune di Pelago nelle piccole attività di manutenzione quotidiana, ricordiamo che si tratta di una vera e propria forma di volontariato, la convenzione, infatti, ha previsto l’adesione dei giovani migranti all’Associazione Anteas.
Fra le attività nelle quali saranno impiegati i migranti ci saranno quelle di manutenzione del verde, risistemazione di recinzioni e staccionate ed, in generale di decoro urbano. Successivamente si valuterà se alcuni potranno fare altri tipi di mansione come, ad esempio, la sorveglianza dei musei, visto che alcuni dei 10 appartenenti al gruppo hanno una buona conoscenza dell’inglese.
Nei primissimi giorni di attività i rifugiati ospitati a Pelago hanno risistemato e riqualificato alcuni guard rail e staccionate, prima nella frazione di Paterno e nei prossimi giorni si concentreranno su quelle della scuola e di via Sant’Andrea.
«Il tema dell’accoglienza è un argomento molto discusso negli ultimi mesi – afferma il Sindaco di Pelago Renzo Zucchini – ma molto spesso ci si ferma solo a semplici slogan elettorali. Noi abbiamo voluto dimostrare che un processo di integrazione partecipativo è possibile, e per questo ringrazio l’Anteas e tutte le associazioni che hanno collaborato con noi per poter realizzare questo progetto. Già in questi primi giorni i ragazzi hanno dimostrato impegno e voglia di dare una mano alla comunità che li ha accolti e i lavori di riqualificazione ne sono una testimonianza».
«Dall’inizio del progetto di accoglienza, grazie a dei volontari, abbiamo dato ai ragazzi gli strumenti adatti con conoscere l’italiano ed iniziare un percorso di integrazione – Aggiunge Giulia Rimini Assessore alla Cooperazione e solidarietà Internazionale e Consulta Stranieri- . Perchè molto spesso ci si ferma solo ai numeri di questa emergenza, dimenticando che dietro di questi ci sono delle persone. Questo progetto è nato dalla volontà degli stessi ragazzi accolti, di impegnarsi e aiutare la comunità di Pelago attraverso piccoli lavori che li vedranno impegnati quotidianamente».