Italia
Pedofilia: XXI Giornata bambini vittime. Si deve fare di più. Molto!
La Giornata dei bambini vittime (Gbv) della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, contro la pedofilia, viene celebrata sin dal 1995, su richiesta delle famiglie e dei gruppi di bambini della parrocchia Madonna del Carmine di Avola (Sr) e dell’associazione Meter onlus, a seguito del tentato omicidio nei confronti di una bambina di 11 anni, dei racconti di alcuni episodi di abuso e del suicidio di un ragazzo di 14 anni. Le sedi Meter, presenti in diverse città italiane, e i referenti all’estero, sono impegnati a promuovere annualmente la Gbv, dal 25 aprile alla prima domenica di maggio. È così anche quest’anno. Con un invito ben preciso: aiutaci a cambiare il vento!
Ve lo dico in coscienza: serve una mobilitazione silente, e che richiederebbe una amplificazione e maggiore sensibilità attiva, operativa. Non solo indignazione, non solo una burocratizzazione sull’abuso o una frase ad effetto.
Ci sono tanti assenti in questa «XXI Gbv – Giornata bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza». Tra di essi gli intellettuali della pedofilia, coloro che remano contro, che attendono lo scoop mediatico settoriale. Manca chi, con convinzione, dica che la pedofilia è un crimine e che la lotta non è settoriale ma richiama l’impegno di tutti per i bambini, devastati da un sistematico abuso spacciato per amore. Richiede una forza proattiva e globale contro i nuovi trafficanti delle nuove schiavitù sessuali: stratificate, tollerate e conniventi. Oggi dovremmo raccontare una vittoria globale: ma c’è tanto, molto da fare, anche se da tempo qualcosa è cambiato. Il paradosso è che si cambia e aumentano le vittime.
I richiami dei sopravvissuti a questa tragedia sono tanti: i loro abbracci e le loro lacrime si catapultano come una coperta che paradossalmente vogliono coprirti dal freddo glaciale dell’indifferenza. Ti riparano, loro le vittime, dal freddo perché tu possa dare calore nella loro impressionante solitudine lacerata da menti perverse che elaborano l’abuso proposto come amore.
Chi è solo muore e la Giornata bambini vittime, da 21 anni, la prima nel lungo percorso a ostacoli contro la pedofilia e la pedopornografia, ce lo ricorda non solo per un giorno ma per sempre. Non possiamo dire di essere felici, tanto bisogna fare per prevenire e aiutare le già vittime; il crimine pedofilico contro i bambini è ben strutturato di quanto uno possa pensare.
Eppure andiamo avanti. Anche quest’anno noi di Meter stiamo celebrando la Gbv in tante città, presso le nostre sedi e gruppi territoriali, nelle parrocchie d’Italia e del mondo: il 7 maggio, anche quest’anno, saremo in piazza San Pietro per il Regina Coeli di Papa Francesco, che ci accoglierà e invierà un saluto. Tanti hanno aderito: istituzioni civili e religiose, associazioni e parrocchie, famiglie e giovani. Ma non siamo soddisfatti, anche se vediamo piccoli passi avanti.
Non sto parlando d’ingratitudine, tutt’altro. Non siamo soddisfatti perché vogliamo di più prima di tutto da noi, poi da tutto il resto del mondo per i bambini e per la loro protezione. Vogliamo lottare con più impegno a loro difesa e in difesa delle loro famiglie. Ecco perché non siamo ancora soddisfatti.
Da trent’anni mi occupo di difesa e tutela dell’infanzia, nello specifico di pedofilia e pedopornografia. Ho incontrato tanti bambini, tante vittime: e nel conto dei bambini ci metto anche quelli di quaranta, cinquanta e più anni d’età che hanno pianto parlando con me. Perché si può essere ex carnefici, ma mai (ripeto: mai) ex vittime. Ecco perché quegli adulti che ho incontrato sono da annoverare tra tutti i bambini che ancora oggi, da dietro lo schermo di un computer, continuo a vedere mentre vengono stuprati e sfruttati. Sono i nuovi schiavi del XXI secolo, ma nessuno di essi ha voce. Spesso non hanno nemmeno le parole per esprimersi, dal momento che hanno solo quella che i pediatri chiamano lallazione, cioè la capacità di emettere qualche suono disarticolato. E questo perché sono bambini di pochi giorni o pochi mesi ad essere abusati con forza da gente che diventa sempre più capace e raffinata nel distribuire questo materiale.
No, non siamo soddisfatti. Non lo siamo con le leggi di questo pianeta, che non sono uniformi e spesso impediscono alle polizie di agire; non siamo soddisfatti verso un sistema burocratizzato che agevola e lascia indisturbati i pedofili a produrre, detenere, divulgare e «spacciare» la loro infame roba: dai neonati ai bambini prepuberi (12 anni massimo): di questo si «nutre» la pedofilia, che si sappia.
Siamo insoddisfatti anche verso chi sta leggendo: perché molto spesso per il solo fatto di essere un prete ho incontrato il complottista di turno che ha parlato di «operazione copertura» da parte della Chiesa, non capendo evidentemente nulla di tutto questo. Io ho sempre denunciato i preti pedofili e li ho affidati alla giustizia della Chiesa e dello Stato. Abbiamo trovato anche i muri di gomma, le velate indifferenze, le risatine sotto le velate ipocrite pacche sulle spalle. Ma il vento è cambiato e non posso che ringraziare oggi più di ieri papa Francesco e papa Benedetto XVI. Anche le Istituzioni si sforzano, con fatica, di fare la loro parte. Non possiamo negarlo. Ma non siamo soddisfatti. Si deve fare di più. Molto.
Non siamo contenti. Non lo siamo perché in questa società in cui le cose si devono per forza «vedere», molti non credono all’esistenza e al dramma della pedofilia sol perché si consuma in anonime camere da letto o set cinematografici: incatenati, legati, vessati, battuti e schiavizzati …magari con un giocattolo in mano, inconsapevoli, perché troppo piccoli nel comprendere cosa stia accadendo.
Ecco perché non siamo soddisfatti. E ci auguriamo che insoddisfatti lo siate anche voi. Perché non possiamo scrivere «venite anche voi con noi a pregare e ad agire per il bene dei bambini», dovrebbe essere una reazione spontanea, senza se e senza ma. Solo quando per i bambini ci sarà un vero rispetto e un coraggioso impegno di tutela delle istituzioni, della società, delle religioni, allora ci prenderemo una bella vacanza e faremo una bella festa. Perché, come abbiamo detto quest’anno, «i piccoli sono i più grandi: e vorremmo fossero felici».
Allora, cominciamo da te che leggi: sei scontento pure tu? Aiutaci a cambiare il vento!
* presidente e fondatore dell’Associazione Meter Onlus