E’ l’infantofilia l’ultima frontiera del mondo pedofilo che ha visto, nel 2010, quasi raddoppiare il numero dei propri siti. E’ quanto emerge dal rapporto 2010 dell’associazione Meter, da oltre 20 anni attiva a difesa dell’infanzia, presentato questa mattina presso Radio Vaticana, alla presenza del suo direttore, padre Federico Lombardi. La questione degli abusi sessuali ha detto padre Lombardi – è stata dibattuta in questi anni in quanto anche la Chiesa è stata coinvolta per i motivi che conosciamo. L’attività di Meter è in concreto la dimostrazione che la Chiesa è coinvolta per lottare contro gli abusi sessuali su minori a tutto campo anche nelle forme nuove che questo terribile dramma prende nella nostra società. Questi fatti sono immensamente più ampi di quello che di solito viene trattato nei media. Bisogna unire le forze, anche con le istituzioni, ed essere solidali a livello sociale per combattere questi problemi. I siti con contenuto pedofilo denunciati da Meter nel 2010 sono stati 13766, con un aumento di quasi il 100% rispetto al 2009 quando le segnalazioni erano state 7240. Nell’opera di monitoraggio Meter ha contato 69850 bambini abusati, da neonati di pochi giorni fino a quelli di 11-12 anni, l’età preferita dagli infantofili’ e dai pedofili’. Le violenze sessuali perpetrate ha detto don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter – sono delle più tragiche e inenarrabili, riscontrabili spesso in contesti familiari e criminali. Abbiamo riscontrato delle violenze a cui i bambini sono sottoposti con animali. Nell’80% dei casi i pedofili si annidano su Internet dove operano su indirizzi con estensione .info, .com, .net, mentre nel restante 20% usano domini specifici di determinate aree geografiche. Il 57% dei siti si trova in Europa, il 38% in America, il 4% in Asia e lo 0,40% in Africa. Singolare il fatto che per l’Africa il 100% dei domini segnalati è in Libia, definita uno dei nuovi paradisi pedofili. Per quanto riguarda i social network, nel suo rapporto Meter segnala con soddisfazione una diminuzione della presenza di pedofili, questo probabilmente a causa dei maggiori controlli attuati. Nel 2009 le segnalazioni alla Polizia Postale sono state 851 segnalazioni, nel 2010 solo 315. Tra i network più gettonati: Grou.ps (143 segnalazioni), Ning (88), Facebook (42) e Socialgo (20), con Fb in crescita da quota 20 all’attuale 42. Scendono anche foto e video: nel 2009 i pedofili si sono serviti dei social network per caricare 29.250 foto, nel 2010 sono scese ad appena 9.750, ossia un decremento del 66% circa. Crollo dei video, passati da 2.607 a soli 896. Sono altre le strade telematiche battute dagli orchi. E una di queste è rappresentata dal file sharing, il peer to peer: 209 files segnalati contenenti 111.692 tra immagini e video di bambini abusati. Il 99% sono foto, l’1% video. Prodotti veloci da commercializzare. Il peer to peer ha spiegato don Di Noto – è comodo per i pedofili e redditizio: il 70% delle indagini effettuate riguarda la detenzione, produzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Il volume annuo d’affari legato alla pedofilia è di 14 miliardi di euro. Insieme all’infantofilia, cresce anche il fenomeno della pedofilia culturale, la proliferazione di siti internet nei quali la violenza sessuale sui minori viene presentata come una libera scelta che aiuta a crescere’ il bambino e che riprenderebbe nobili’ usanze della Grecia antica. Una cosa vergognosa ha stigmatizzato don Di Noto. Dietro questi numeri ha affermato c’è il dolore di tanti bambini e delle loro famiglie. Meter si impegna ogni giorno contro il silenzio e l’omertà a tutela dell’infanzia. Il numero verde 800.455.270, (dal 2002 al 2010, 21.035 chiamate), le nostre sedi, il sito associazionemeter.org, sono alcuni strumenti di questo impegno. Non ci stancheremo mai di incontrare, giovani, famiglie, istituzioni ed enti privati, diocesi e parrocchie. Erode non vincerà. I piccoli lo annienteranno. E’ la promessa del Vangelo.Sir