Vita Chiesa

PEDOFILIA, MONS. CROCIATA: IN ITALIA UN CENTINAIO DI PROCEDIMENTI CANONICI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI

“Per quanto ci risulta, sono un centinaio i casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti rilevati da procedimenti canonici in Italia”. A fornire il dato è stato mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti, durante la prima conferenza stampa della 61ma Assemblea dei vescovi, in corso in Vaticano. Tracciando un “quadro complessivo” di una questione, come quella della pedofilia, di “grande delicatezza” – sulla quale si sono confrontati oggi i vescovi, nel dibattito che ha fatto seguito alla prolusione del card. Bagnasco – mons. Crociata ha detto che l’atteggiamento dei presuli è “innanzitutto di comprensione e vicinanza nei confronti delle vittime, e di grande sofferenza e rammarico per coloro che nella Chiesa si sono resi responsabili di atti così gravi”. Tutto ciò, “ricordandoci che anche un solo caso è sempre di troppo, come ha sottolineato ieri il cardinale presidente nella prolusione”. Ad una domanda su un’eventuale Commissione speciale istituita dalla Cei in materia, il segretario generale ha risposto: “Non c’è bisogno di alcuna Commissione speciale, perché le indicazioni proposte dalla Lettera del Papa ai cattolici d’Irlanda e le linee guida della Congregazione per la dottrina della fede contengono tutti gli elementi necessari a continuare ad affrontare e risolvere i casi che si presentano”. “Dal punto di vista canonico – ha ricordato mons. Crociata – il punto di riferimento è sempre la Congregazione per la Dottrina della Fede, dal punto di vita civile le autorità competenti hanno, da parte delle diocesi e dei responsabili della vita della Chiesa, tutta la collaborazione possibile per cercare di raggiungere la conoscenza della verità dei fatti, dove si presentano denunce in tal senso”. “La normativa italiana non prevede l’obbligo di denuncia – ha puntualizzato il segretario della Cei – ma ciò non esclude la cooperazione, la collaborazione, che consiste nel render possibile in tutti i modi l’accertamento dei fatti, e nell’incoraggiare, laddove è possibile, la denuncia di chi ha subito fatti di questo genere. Che a un vescovo venga richiesto di testimoniare, è un fatto del tutto ordinario”. Quanto all’atteggiamento generale tenuto dalla Chiesa nell’affrontare i casi di pedofilia, mons. Crociata ha fatto notare che “i vescovi italiani hanno mostrato di non sottovalutare il fenomeno, di averlo già affrontato con grande senso di responsabilità. Non bisogna sbrigativamente implicare altre persone oltre quelle direttamente responsabili, laddove c’è oggettivamente l’accusa per un atto così grave”. “Non ci sono stati casi di trascuratezza nella vigilanza”, ha concluso Crociata, anzi “ogni intervento è stato il più tempestivo possibile”. “La Chiesa riconosce l’assoluta drammaticità e gravità del fenomeno e ribadisce il proprio impegno ad affrontare i casi che si presentino. Al contempo esprime l’impegno costante in campo educativo e formativo, che costituisce il centro della sua missione, impegno che assorbe, possiamo dire, la totalità della sua vita e del ‘personale’ religioso, ecclesiastico e laico che partecipa a questo impegno”: con queste parole mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha introdotto nella conferenza stampa odierna, alcune considerazioni pastorali circa l’attenzione al fenomeno della pedofilia, sul quale si sono concentrate la gran parte delle domande dei giornalisti presenti in Vaticano. “Senza sottovalutare l’assoluta gravità del fenomeno – ha poi proseguito – sarebbe una distorsione profonda dell’ottica con cui guardare alla vita della Chiesa nel suo insieme, prenderla in considerazione solo da questa prospettiva”. Mons. Crociata ha quindi affermato: “La Chiesa in realtà è ferita da questi fatti in se stessa e insieme alle vittime. La totalità dei credenti, e tra essi degli educatori, svolge ordinariamente in maniera valida, positiva, spesso esemplare e qualche volta in modo eroico il proprio servizio. Pertanto è importante porre nella giusta luce questo fenomeno”.“Come vescovi dobbiamo affermare che si constata la maturità della larghissima maggioranza dei fedeli di fronte a quanto avvenuto. Non abbiamo notizie di abbandoni o di cali di iscrizioni. I fedeli vogliono che il problema sia affrontato con decisione per risolverlo e superarlo”: così ha proseguito mons. Mariano Crociata durante la conferenza stampa, riflettendo sullo stato della vita della Chiesa italiana alla luce degli scandali della pedofilia. “La realtà delle cose che ci appare è che il popolo dei credenti prova orrore per queste cose, vuole chiarezza perché i fatti siano affrontati e risolti, perché la vita della Chiesa possa crescere in qualità. Questa che può essere vista come una grave e drammatica situazione, in realtà può consentire un ‘salto di qualità’ che è quanto il popolo di Dio vuole”. Mons. Crociata ha anche riferito che “è volontà dei vescovi di accompagnare chi vive questi problemi, tanto le vittime quanto i sacerdoti che ne fossero responsabili con gli strumenti necessari ed adeguati. Una volontà quindi di farsi carico di tutti”.Sir