Lettere in redazione
Pedofilia, la giusta condanna e l’ingiusto attacco alla Chiesa
Caro direttore, è passata quasi sotto silenzio la notizia che in una prestigiosa scuola tedesca, non religiosa, legata all’Unesco, un centinaio di allievi sono stati vittime di abusi sessuali da parte di 4 insegnanti. Invece i media di tutto il mondo hanno ampiamente parlato, in questi giorni, di abusi sessuali avvenuti in alcune scuole cattoliche tedesche. Ma se consideraimo che il 70% degli abusi sessuali su minori avviene in famiglia si deduce che é in atto una vera e propria campagna per screditare la Chiesa cattolica. Benedetto XVI ha stabilito regole molto più rigide per la selezione dei candidati al sacerdozio e ha raccomandato ai Vescovi maggiore vigilanza e rigore, ma sarebbe auspicabile che questo avvenisse anche in ambienti laici.
Caro direttore, se il ministro tedesco per la famiglia, Christine Schroder, vuole rafforzare le verifiche al momento delle scelte degli insegnanti nelle scuole pubbliche, ciò singnifica che il problema degli abusi su minori, anche in Germania, é piuttosto vasto. Non sottovaluto la gravità dei casi di preti pedofili, ma se si enfatizza solo questo aspetto sorge il dubbio che più della pedofilia si voglia combattere la Chiesa cattolica. È solo un caso che lo scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti scoppiò all’indomani della condanna della guerra in Iraq da parte di Giovanni Paolo II?
Casi di pedofilia che coinvolgono uomini di Chiesa sono stati accertati e alcuni dei responsabili dei crimini sessuali nei confronti di minori sono stati giustamente condannati. Lo stesso Benedetto XVI, durante la Via Crucis del 2005, parlò di «sporcizia nella Chiesa». Mentre più volte ha ribadito la condanna senza riserve di questi gravissimi delitti che ripugnano alla coscienza di chiunque. Se poi questi crimini vengono compiuti da persone che rivestono un ruolo nella Chiesa (persone nelle quali viene riposta una speciale fiducia da parte dei fedeli e particolarmente dei bambini) allora come ha spiegato il vescovo Giuseppe Versaldi lo scandalo diventa ancora più grave ed esecrabile. Giustamente la Chiesa non intende tollerare alcuna incertezza circa la condanna del delitto e l’allontanamento dal ministero di chi risulta essersi macchiato di tanta infamia, insieme alla giusta riparazione verso le vittime, a cui deve andare sempre la maggiore attenzione. Detto questo, in modo molto netto, non si può negare che esista un accanimento nei confronti della Chiesa cattolica a partire dal Papa stesso. È successo in questi giorni ed era successo in precedenza ad esempio con il video «Sex crimes and the Vatican» (di cui a suo tempo ci siamo ampiamente occupati) trasmesso dapprima in Inghilterra e poi in Italia.
In realtà è paradossale rappresentare la Chiesa quasi fosse l’unica responsabile degli abusi sui minori ed è ingeneroso non riconoscere, specialmente a Benedetto XVI, il merito di una battaglia aperta e decisa ai delitti commessi da suoi preti. La Chiesa, di fatto, è tra la vittime, perché così viene infangata dall’interno e dall’esterno e ne pagano le conseguenze le centinaia di migliaia di preti (e con loro anche molti laici) che spendono la loro vita per gli altri, a partire dai più piccoli.