Vita Chiesa

Patriarcato latino Gerusalemme: p. Pizzaballa, «sorpreso da richiesta» di tornare nella Città Santa

A renderlo noto è monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, che in una nota si dice «particolarmente lieto di condividere l’esultanza» per l’annuncio dell’elezione di padre Pierbattista Pizzaballa ad Amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Verbe con dignità di arcivescovo. Nel testo monsignor Beschi ricorda «la preziosa e prolungata opera» di padre Pizzaballa alla guida della Custodia di Terrasanta e di aver «condiviso la profondità dell’apprezzamento, della stima e dell’affetto da parte della Chiesa, delle Istituzioni di quei Luoghi Santi e di moltissime comunità e persone. Le sue parole e le sue azioni in quella parte di mondo così importante e inquieta – prosegue il vescovo – sono state all’insegna della testimonianza evangelica, della cura per l’unità tra i cristiani, della promozione di ogni sforzo di pace. Lo abbiamo visto ultimamente impegnato sia nella visita del Santo Padre ai Luoghi Santi, sia nella preparazione e nello svolgimento dell’incontro del Papa con i presidenti Simon Peres e Abu Mazen». Il messaggio termina con il ringraziamento a Papa Francesco, per averlo chiamato «ad un rinnovato e delicato servizio alla Chiesa che vive la testimonianza della fede e la vita nella carità in contesti assai difficili e significativi per la fede dei cristiani e le grandi esperienze religiose dell’Ebraismo e dell’Islam».

«Mi è stato chiesto di tornare a Gerusalemme»: si richiama al Vangelo di Luca, padre Pierbattista Pizzaballa, per commentare la sua nomina ad Amministratore apostolico sede vacante del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, dopo la rinuncia al governo pastorale presentata da Sua Beatitudine Fouad Twal. In un breve messaggio, diffuso da Terrasanta.net, padre Pizzaballa – che è stato Custode di Terra Santa dal maggio 2004 all’aprile 2016 – scrive: «Come agli Apostoli dopo ‘i fatti avvenuti a Gerusalemme’ e l’incontro con il Risorto, anche a me il Signore, attraverso la persona del Papa mi chiede di tornare alla Città Santa dopo la mia esperienza come Custode. Non nascondo – ammette Pizzaballa – di essere rimasto sorpreso da una tale richiesta, conoscendo i miei limiti personali e oggettivi. Potete dunque immaginare quale sia la mia inquietudine e le mie preoccupazioni davanti al compito che mi è stato affidato. Posso comprendere – osserva Pizzaballa rivolgendosi a tutto il Patriarcato Latino – molte delle vostre domande e forse anche qualche perplessità». «Tuttavia so bene – conclude il religioso – che è Lui che chiama e manda e in Lui confido. ‘Ti basta la mia grazia’ (2Cor 12, 9). Torno a Gerusalemme con il desiderio di servire innanzitutto il clero locale e tutta la comunità, chiedendo a tutti comprensione, amicizia e collaborazione».