Italia

PATENTE A PUNTI, IN AULA ALLA CAMERA IL DECRETO CON MOLTE MODIFICHE

E’ iniziato alla Camera l’esame dei circa 250 emendamenti al decreto sulla patente a punti. L’intenso lavoro preparatorio in commissione e nel comitato dei nove dovrebbe permettere una conclusione in giornata. Altrimenti, come ha ipotizzato lo stesso presidente Pier Ferdinando Casini, si scivolerà a lunedì. Il decreto scade a fine agosto e deve passare all’esame del Senato.

Il provvedimento è giunto all’esame dell’assemblea dopo un corposo «restyling» in Commissione, con l’inasprimento delle sanzioni per le infrazioni che mettano in pericolo la vita degli altri e unammorbidimento delle norme per gli automobilisti più corretti. Va in questo senso, ad esempio, l’introduzione della possibilità della «ricarica» della patente per chi si comporta bene. Gli automobilisti che non commettono infrazioni per un anno (ma il periodo si potrebbe allungare a due anni per accontentare i fautori della «linea dura»), potranno infatti avere un’aggiunta di due punti sulla patente. Punti fermi, voluti proprio dal Governo, restano i 10 punti di penalità per chi supera di 40 chilometri il limite di velocità e i 5 punti per chi continua a non allacciarsi le cinture di sicurezza.

Tra le novità il patentino (a punti pure quello) obbligatorio per i ciclomotori, ma solo a partire dal primo luglio del 2004 (e per i maggiorenni dall’anno successivo). Giubbetti catarifrangenti da indossare in caso di sosta forzata e cartellonistica bilingue, in italiano e dialetto (con un emendamento che riporta in auge una vecchia battaglia dei bossiani storici). Molti i punti che riguardano gli autotrasportatori, in materia soprattutto di trasporto delle merci pericolose e di rispetto dei periodi obbligatori di sosta. Tra l’altro, è prevista la patente anche per camionisti extracomunitari (per non danneggiare e dividere la categoria). Resta, di fatto, il limite dei 130 chilometri l’ora anche sulle autostrade a tre corsie. L’innalzamento a 150 era stato previsto in un decreto ministeriale, ma la responsabilità di definire i tratti di strada sui quali è consentito premere di più il piede sull’acceleratore spetta alle società autostradali. Infine si ipotizza di utilizzare anche la polizia forestale e penitenziaria per quei compiti che ora spettano solo a quella stradale. (Fonte: Ansa)