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Pasta frolla: un gioco in cucina!
La pasta frolla è anche il pretesto per avvicinare i più piccoli (e gli adulti meno esperti) alla cucina.
Una delle preparazioni fondamentali della pasticceria, essenziale per realizzare crostate, tartellette e biscotti dalla consistenza friabile: la pasta frolla è anche il pretesto per avvicinare i più piccoli (e gli adulti meno esperti) alla cucina.
Un grande classico che non teme le novità
La pasta frolla (di cui puoi trovare qui la ricetta) è un grande classico della pasticceria tradizionale e moderna, italiana e internazionale. Si tratta di una base essenziale per confezionare biscotti, crostate, tartellette e così via, ma pur rientrando a pieno titolo nel pantheon delle preparazioni gastronomiche internazionali, questo “mostro sacro” della pasticceria non teme di aprirsi alle novità.
Oltre alla versione classica, ormai esistono infatti diverse varianti di questa ricetta, che si prestano ad altrettante preparazioni, dolci o salate.
Una storia senza tempo
Come si legge su Gambero Rosso, non esiste una data di nascita ufficiale della ricetta della pasta frolla, ma sembra che fosse già conosciuta nel Medioevo. Pare infatti che già nell’anno Mille, gli artigiani cominciarono a realizzarla sfruttando la tanta canna da zucchero importata dai Paesi del Medio Oriente.
Tuttavia il primo a codificare il procedimento di preparazione, nel suo manoscritto “Le Viandier”, è stato il cuoco francese Guillaume Tirel, noto con lo pseudonimo Taillevent, vissuto tra 1310 e 1395 e impegnato al servizio di molti sovrani francesi, come Filippo VI, Carlo V e Carlo VI.
A seguire il suo esempio, c’è stato Bartolomeo Scappi, un cuoco italiano vissuto nel Cinquecento, impiegato alla corte di diversi cardinali e persino di due papi (Pio IV e Pio V), nonché considerato autore del più grande trattato di cucina della sua epoca. La sua Opera, è ritenuta il completo e sistematico dei trattati di cucina rinascimentali, pensato per creare una “tassonomia” di cucina, per fornire indicazioni sui metodi di preparazione e di cottura dei cibi, ma anche per valorizzare alcuni ingredienti nuovi o tradizionali, nonché alcune ricette destinate a diventare preparazioni immancabili della cucina italiana moderna, tra cui appunto la pasta frolla.
Una, nessuna, centomila: a ciascuno la sua!
Nel corso dei secoli la pasta frolla è diventata una delle ricette dolci più amate e utilizzate al mondo, ed è stata declinata in tante varianti:
- la frolla classica
- la frolla sablée e sucrée, simile alla frolla italiana ma preparata utilizzando il burro a temperatura ambiente mescolato con lo zucchero a velo, che dà come risultato un impasto fine e leggero, utilizzato perlopiù per le cotture alla cieca o in bianco
- la frolla montata, particolarmente morbida e adatta ad essere spremuta con la sac à poche
- la frolla ovis mollis, che prevede l’utilizzo di un ingrediente insolito quale il tuorlo d’uovo sodo, sbriciolato e aggiunto all’impasto
- la frolla “magra”
- frolla alla frutta secca, al cacao, o persino salata (variamente aromatizzata con erbe aromatiche e spezie)
Da non dimenticare infine le varianti pensate per le intolleranze, come quella senza glutine o senza lattosio.
Volendo invece puntare su una classificazione geografica si distinguono:
- la pasta frolla Milano, “madre di tutte le frolle”
- la pasta frolla Napoli, caratterizzata dalla presenza di mandorle bianche tritate e ridotte in polvere a sostituire una parte di farina
- la pasta frolla Bretone, che contiene un po’ di lievito e si stende generalmente a uno spessore più alto del normale
Primi passi in cucina: plastilina edibile per grandi e piccini
La pasta frolla è veloce da preparare e non richiede l’utilizzo di fuochi. Per questo rappresenta una delle prime strade con cui i piccoli (e i cuochi amatoriali) possono avvicinarsi alla scienza esatta della pasticceria senza perdere la motivazione.
A tal proposito, come si legge in questo articolo, la preparazione dei biscotti è tra le attività creative più divertenti ed educative con cui intrattenere i bambini! Ma anche i grandi! Insomma: ferma restando la regola sacrosanta che “con il cibo non si gioca”, un approccio giocoso e divertente alla cucina non solo è lecito ma è anche il modo migliore per entrare nel magico mondo del gusto!