Toscana

PASSALEVA: L’EUROPA NON TAGLI I FONDI PER LE POLITICHE SOCIALI

L’Italia con i suoi oltre sette milioni di relativamente poveri non brilla e in tutta l’Unione europea 57 milioni di persone, il 15 per cento dell’intera popolazione, è a rischio di povertà: ovvero consuma per meno del 60 per cento della spesa media di ciascun stato. In Italia sono il 19 per cento.

Se la passano peggio di un tempo anche i paesi del nord Europa, gli stessi che avevano fino a pochi anni fa i sistemi di welfare più avanzati, e neppure il lavoro costituisce oramai un antidoto sicuro contro la povertà, visto che il 7 per cento di quanti in Europa hanno un’occupazione vivono ai limiti o al di sotto di questa soglia.

Se ne è parlato ieri a Prato durante la riunione di Retis, la rete nata due anni fa e che già unisce trentasei regioni e città europee che vogliono insieme studiare i modelli migliori per aggredire la povertà.

“In un simile scenario e alla vigilia dell’ingresso nell’Unione di altre dieci nazioni che hanno livelli di sviluppo sicuramente meno avanzati di noi – spiega il vice presidente della Toscana ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva – è assolutamente improponibile la richiesta di alcuni tra i paesi più grandi dei quindici, la Francia, il Regno Unito, la Germania e la Svezia ad esempio, che hanno chiesto di ridurre dall’1,24 al 1 per cento del Pil la quota di compartecipazione al fondo delle politiche strutturali. Poiché l’agenda delle politiche agricole è già stata stilata fino al 2013, i tagli andrebbero a scapito delle politiche sociali”. “E’ inaccettabile – conclude – e come Retis ci opporremo. Il governo italiano, che finora non ha assunto una posizione chiara, deve dire di no. E la prossima settimana verrà proposto in Consiglio regionale un ordine del giorno al riguardo”.

Nella grande sala del Pellegrinaio Novo, un’ala dell’ospedale vecchio di Prato che dal Trecento accoglie viandanti e pellegrini, si è svolta stamani la prima di tre giornate dedicate alla povertà: con la neve che imperversava fuori e qualche problema negli arrivi per via del maltempo che ha bloccato strade ed aeroporti. C’erano i rappresentantii di nove paesi: ognuno con modelli ed organizzazioni diverse, con diverse competenze e diversi rapporti con i livelli di governo che a volte, come ha sottolineato David Kirk dell’Hampshire per quanto riguarda il Regno Unito, non tengono conto minimamente degli enti territoriali nell’elaborare i propri piani nazionali. C’erano a Prato anche rappresentanti della Commissione europea. Oggi e domani si tiene a Prato la conferenza regionale sull’esclusione sociale dal titolo “Giustizia e povertà”. (cs-wf)

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