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Pasqua in Terra Santa: Gerusalemme continui ad essere casa di preghiera per tutti i popoli

di fr. Matteo Brena*Con la domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, i cristiani della Terra Santa e numerosi pellegrini hanno iniziato le celebrazioni della Settimana Santa che portano alla Pasqua in un clima di speranza di pace ma anche di tensione per i recenti attacchi avvenuti nei giorni scorsi verso le scuole cristiane di Nazareth, alla Tomba di Maria e alla chiesa della Flagellazione in Gerusalemme. Circa diecimila persone hanno partecipato alla processione partita da Betfage sul monte degli Ulivi fino alla chiesa di sant’Anna.Il patriarca Pierbattista Pizzaballa al termine della celebrazione ha salutato in particolare i fedeli che venivano da tutte le parrocchie della Palestina invitandole a promuovere la vita e l’amore di fronte alla violenza che in questi mesi ha imperversato nelle città di Nablus e Jenin. Riguardo allo status della città santa mons. Pizzaballa ha affermato: «Non dobbiamo avere paura di chi vuole dividere, di chi vuole escludere o di chi vuole impadronirsi dell’anima di questa Città Santa. Non ci riusciranno, perché la Città Santa è sempre stata e rimarrà sempre una casa di preghiera per tutti i popoli».In Israele il clima sociale e politico rimane teso. Nonostante la sospensione della riforma della giustizia sostenuta dal governo Netanyahu, continuano le proteste contro il governo da parte dei cittadini e si teme un innalzamento della tensione verso la fine del mese di Ramadan, ma anche in coincidenza con la Pasqua ebraica.Nonostante tutto questo la presenza di pellegrini da più parti del mondo è tornata quasi ai livelli pre pandemia con numerose presenze dall’America Latina, dall’estremo Oriente e anche dall’Italia. Anche il commissariato di Terra Santa della Toscana sta aiutando numerose parrocchie della Toscana nell’organizzazione dei pellegrinaggi per il 2023 e ha concluso da poco l’annuale pellegrinaggio per giovani che è ormai giunto alla sua decima edizione.Molti pellegrini in questi giorni stanno partendo per seguire le liturgie della Settimana Santa animate dai frati della Custodia di Terra Santa presso la Basilica del Santo Sepolcro. Il culmine delle celebrazioni sarà la mattina del Sabato Santo con l’annuncio della Pasqua secondo la liturgia del Triduo pasquale in uso nella chiesa cattolica prima della riforma del 1956. All’interno del Santo Sepolcro vige lo Status Quo che regola la convivenza tra le varie presenze cristiane e quindi le liturgie non possono essere modificate per regola.Altra caratteristica delle celebrazioni del Triduo sarà il “funerale di Cristo” del Venerdì Santo dove un antico crocifisso a braccia mobili verrà solennemente deposto dalla croce del Golgota, unto con olii profumati e poi dopo essere avvolto in un sudario sarà posto nell’edicola del Sepolcro fino alla festa della Resurrezione.Le liturgie pasquali fermeranno per un mese i lavori di rifacimento della pavimentazione attorno alla sacra edicola iniziati un anno fa. Infatti le comunità religiose che detengono l’uso della basilica hanno preso un’iniziativa coraggiosa che permetterà di avere, per la prima volta, una conoscenza completa di tutta la storia archeologica e ambientale del sito. Le prime scoperte archeologiche, condotte dall’équipe del Dipartimento di scienze dell’antichità dell’Università di Roma «La Sapienza» sotto la direzione della prof. Stasolla, saranno presentate il prossimo 29 aprile all’interno dell’iniziativa Firenze/Gerusalemme, visioni di pace promossa dal commissariato di Terra Santa della Toscana e dal Comune di Firenze.Anche quest’anno la Chiesa universale è invitata a partecipare alla colletta del Venerdì Santo. La colletta quest’anno sarà un segno di solidarietà per i cristiani che stanno vivendo i disagi provocati dal terribile sisma del 6 febbraio scorso in Turchia, in Siria e anche a Gerusalemme. Padre Patton, custode di Terra Santa, ricorda che la colletta andrà a sostenere il compito dei frati minori della Custodia di Terra Santa che è prendersi cura delle pietre benedette e sante che sono i santuari e al tempo stesso delle ‘pietre vive’ che sono i cristiani locali e i pellegrini in aumento.*Commissario di Terra Santaper la Toscana