Lucca
Pasqua: Giulietti, “vivere da risorti” per “immunizzare l’esistenza dallo scoramento e dal cinismo”
Le parole dell’arcivescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, nel suo messaggio pasquale alla diocesi
“Se siete risorti con Cristo…”. Ancora una volta la liturgia della Pasqua celebra non solo la vittoria di Cristo sulla morte, ma la possibilità, offerta a tutti i credenti, di partecipare in qualche modo a questo avvenimento, capace di imprimere a tutta l’esistenza una prospettiva originale. I riti potenti dell’iniziazione cristiana esprimono l’identificazione con il Risorto di ogni battezzato: investito della presenza trasformante dello Spirito mediante l’unzione con il sacro olio del crisma; rivestito degli abiti immacolati della giustizia e della bontà; sottratto dalla luce pasquale alle tenebre del peccato e della morte. Il cristiano, passato come Cristo attraverso la morte nel segno dell’acqua, è ora in lui una creatura nuova, abilitato a vivere egli stesso da risorto.
Al di là dei “santi segni”, cosa significa tutto questo nella vita di ogni giorno, messa sempre più in crisi da timori e incertezze, per il dilagare della guerra, della violenza familiare e sociale, dell’imbarbarimento delle relazioni, del diffondersi di indifferenza e cinismo? Che differenza può fare, in concreto? La questione non è irrilevante: se infatti la fede non cambia nulla, allora “non serve”, se non come risorsa consolatoria, alienante rispetto al percorso dell’esistenza, o come richiamo a valori morali certamente validi, ma appannaggio non esclusivo – per fortuna! – dei discepoli di Gesù.
Le espressioni “oltre” e “nonostante” aiutano a comprendere la portata della novità pasquale. Chi vive da risorto sa che “oltre” ogni prova, ogni male, ogni passaggio difficile della vita personale e sociale, c’è sempre qualcosa di nuovo e di positivo all’orizzonte. È la dinamica pasquale, in forza della quale il popolo schiavo ha attraversato il mare e il deserto, per raggiungere la libertà e la terra promessa; Gesù ha affrontato la passione e la croce per entrare nella pienezza della vita; gli apostoli hanno percorso un mondo ostile per annunciare il Vangelo; i discepoli di Gesù hanno fronteggiato con coraggio e speranza ogni sorta di avversità per edificare qua e là un frammento di Regno di Dio. Andare oltre, guardare oltre… immunizzano l’esistenza dallo scoramento e dal cinismo, perché vale sempre e comunque la pena spendersi per il bene, costi quel che costi.
Chi vive da risorto sperimenta che “nonostante” i limiti e i peccati da cui nessuno è esente, è possibile accogliere la forza del perdono e dell’amicizia di Dio, che donano energia e vita sorprendenti. Come spiegare, altrimenti, che uomini e donne da poco abbiano potuto e possano realizzare cose grandi, rendendo luminosa e consistente la propria vita, per sé e per gli altri? Nessun supereroe, bensì una serie infinita di “santi della porta accanto”, piccole luci nel buio del mondo, attraverso i quali Dio continua a compiere piccoli e grandi miracoli.
Ogni volta che un uomo o una donna decidono di voler vivere da risorti, accogliendo il dono pasquale della vita nuova, bontà e bellezza si diffondono nel mondo, la storia migliora e il Regno fiorisce.
Anche quest’anno, le celebrazioni della Settimana Santa sono l’opportunità per renderci conto a quale speranza siamo stati chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la nostra eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della potenza di Dio verso di noi, che crediamo (cf. Ef 1, 18-19). E vivere, finalmente, da risorti. Buona Pasqua!
+ Paolo Giulietti
Arcivescovo di Lucca