Cultura & Società
Pasqua: Antonio Natali (direttore Uffizi), boom di presenze (+30%)
«E’ importante contribuire all’economia – aggiunge Natali – sono contento per l’affetto nei confronti dei musei. Ma serve una riflessione. Io nei giorni scorsi ero ad Amsterdam dove, dopo dieci anni di lavoro, è stato riaperto il Rijksmuseum e, per inciso – dice ancora Natali – noi stiamo ristrutturando gli Uffizi senza aver chiuso neanche dieci minuti, in quel museo vedere certi quadri è stato semplicemente impossibile. Serve un equilibrio tra necessità economiche ed educative».
Il Museo non è un fast food, «è il luogo dove si educa il gusto, l’intelligenza e la coscienza storica. E’ giusto che sia fonte di gettito ma in prospettiva piu’ lunga deve essere anche un luogo di sacralità formativa. Una sala dove invece dei quadri si vedono solo le nuche di chi sta davanti o i flash non è un luogo di educazione». Serve il numero chiuso? «No, serve piuttosto divulgare la conoscenza di altri luoghi importanti e spesso poco frequentati, come il museo del Bargello a Firenze, per diluire i flussi turistici».