(Strasburgo) Il Parlamento europeo esprime la sua profonda preoccupazione per i recenti attacchi, che condanna con forza, contro comunità religiose cristiane e di altre fedi in Iraq e per l’abuso della religione da parte di quanti hanno commesso tali atti. È uno dei passaggi della risoluzione urgente che l’Assemblea Ue ha approvato in chiusura di sessione plenaria, dedicata a due temi differenti e non sovrapponibili: la pena di morte in Iraq (con il caso particolare di Tarek Aziz) e le persecuzioni contro i cristiani. L’Eurocamera chiede alle autorità irachene di aumentare drasticamente i loro sforzi volti a proteggere i cristiani e altre minoranze vulnerabili, di potenziare la lotta contro la violenza interetnica e di fare il possibile per portare gli autori di crimini dinanzi alla giustizia, in conformità con i principi dello Stato di diritto e le norme internazionali. Allo stesso tempo ribadisce il suo pieno sostegno alla popolazione dell’Iraq ed esorta tutte le entità politiche irachene a lavorare insieme contro la minaccia della violenza e del terrorismo; sottolinea che il diritto di tutti i gruppi religiosi a riunirsi e praticare il proprio culto liberamente deve essere tutelato; il Parlamento deplora i deliberati attacchi contro località dove si riuniscono civili, tra cui i luoghi di culto. Il testo della risoluzione dell’Europarlamento sulla pena di morte e le violenze contro i cristiani in Iraq, votato peraltro in un’aula semideserta, esprime solidarietà alle famiglie delle vittime e si compiace della dichiarazione del ministero iracheno degli affari esteri, del 2 novembre 2010, che invita le autorità specializzate e tutte le forze di sicurezza a rimanere fermi contro ogni tentativo di separare i cittadini iracheni su base confessionale o razziale, ad assicurare protezione ai cittadini iracheni e tutelare la pratica religiosa. Il Parlamento europeo invita quindi il Consiglio e la Commissione Ue, e in particolare la vicepresidente della Commissione, nonché Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, in vista della preparazione del primo accordo di partenariato e di cooperazione tra l’Unione europea e l’Iraq, ad affrontare come questione prioritaria il problema della sicurezza dei cristiani all’interno del territorio iracheno. (Sir)