Il Papa ha ricevuto in udienza questa mattina in Vaticano George Carey, arcivescovo di Canterbury e presidente della Comunione anglicana. Nel suo saluto Giovanni Paolo II ha definito questa visita “segno vivo delle strette relazioni che da anni si stanno sviluppando tra la Comunione Anglicana e la Chiesa cattolica”. Il ricordo del Pontefice è andato, poi, alla Dichiarazione Comune firmata nel 1996 dal Papa e dallo stesso Carey. In particolare, ha detto Giovanni Paolo II, “in questi ultimi mesi abbiamo visto nascere i frutti della perseveranza attraverso la formazione della nuova Commissione anglicano-cattolica romana per l’unità e la missione”. “Quando pensiamo ai pericoli e alle sfide presenti che il mondo deve affrontare – ha proseguito il Papa – non possiamo non sentire l’urgente bisogno di lavorare fianco a fianco nel promuovere la pace e la giustizia”. “So – ha detto ancora rivolgendosi a Carey – che Sua Grazia è molto attiva nel sostenere il dialogo in Terra Santa, tra i leader Cristiani, Ebrei e Musulmani per cercare una soluzione duratura. Possano queste iniziative per la pace e la giustizia trovare sostegno e portare speranza in mezzo al dolore e al conflitto”. Il Pontefice ha infine salutato l’arcivescovo di Canterbury ricordando che “lui e tutta la Comunione Anglicana restano nelle sue preghiere”.Sir