Papa Francesco
Papa ricorda l’abbraccio tra Paolo VI e Atenagora
Le parole pronunciate da Papa Francesco all'Angelus. Nel ricordo dell'abbraccio di fraternità a Gerusalemme avvenuto 60 anni fa, tra il Papa e il Patriarca Ecumenico, l'invocazione alla pace.
«Oggi celebriamo l’Epifania del Signore, cioè la sua manifestazione a tutti i popoli, impersonati dai Magi (cfr Mt 2,1-12). Essi sono dei saggi ricercatori che, dopo essersi lasciati interrogare dall’apparizione di una stella, si mettono in cammino e giungono a Betlemme. E lì trovano Gesù, “con Maria sua madre”, si prostrano e gli offrono “oro, incenso e mirra” (v. 11)». Inizia così l’intervento di Papa Francesco, in Piazza San Pietro prima della recita dell’Angelus, che poi continua: «Uomini sapienti che riconoscono la presenza di Dio in un semplice Bambino: non in un principe o in un nobile, ma in un figlio di povera gente, e si prostrano davanti a Lui, adorandolo. La stella li ha condotti lì, davanti a un Bimbo; e loro, nei suoi occhi piccoli e innocenti, colgono la luce del Creatore dell’universo, alla cui ricerca hanno dedicato l’esistenza. È l’esperienza decisiva per loro e importante anche per noi: in Gesù Bambino, infatti, vediamo Dio fatto uomo. E allora guardiamo a Lui, meravigliamoci della sua umiltà. Contemplare Gesù, restare davanti a Lui, adorarlo nell’Eucaristia: non è perdere tempo, ma è dare senso al tempo. Adorare non è perdere tempo, ma dare senso al tempo. Questo è importante, lo ripeto: adorare non è perdere tempo, ma dare senso al tempo. È ritrovare la rotta della vita nella semplicità di un silenzio che nutre il cuore».
Poi il Papa sottolinea: «E troviamo anche il tempo per guardare i bambini, come i Magi guardano Gesù: i piccoli che pure ci parlano di Gesù, con la loro fiducia, la loro immediatezza, il loro stupore, la loro sana curiosità, la loro capacità di piangere e ridere con spontaneità, di sognare. Dio si è fatto così: Bambino, fiducioso, semplice, amante della vita (cfr Sap 11,26). Se staremo davanti a Gesù bambino e in compagnia dei bambini impareremo a stupirci e ripartiremo più semplici e migliori, come i Magi. E sapremo avere sguardi nuovi, sguardi creativi di fronte ai problemi del mondo. Chiediamoci dunque: in questi giorni ci siamo fermati ad adorare, abbiamo fatto un po’ di spazio a Gesù nel silenzio, pregando davanti al presepe? Abbiamo dedicato del tempo ai bambini, a parlare e a giocare con loro? E infine, riusciamo a vedere i problemi del mondo con lo sguardo dei bambini? Maria, Madre di Dio e nostra, accresca il nostro amore per Gesù Bambino e per tutti i bambini, specialmente quelli provati da guerre e ingiustizie».
Recitato l’Angelus ha poi salutato i presenti in Piazza San Pietro con queste parole: «Sessanta anni fa, proprio in questi giorni, il Papa San Paolo VI e il Patriarca Ecumenico Atenagora si incontrarono a Gerusalemme, rompendo un muro di incomunicabilità che per secoli aveva tenuto lontani cattolici e ortodossi. Impariamo dall’abbraccio di quei due grandi della Chiesa sulla strada dell’unità dei cristiani, pregando insieme, camminando insieme, lavorando insieme. E pensando a quello storico gesto di fraternità compiuto a Gerusalemme, preghiamo per la pace in Medio Oriente, in Palestina, in Israele, in Ucraina, in tutto il mondo. Tante vittime delle guerre, tanti morti, tanta distruzione… Preghiamo per la pace».
E poi: «Esprimo la mia vicinanza al popolo iraniano, in particolare ai familiari delle numerose vittime dell’attacco terroristico avvenuto a Kerman, ai tanti feriti e a tutti coloro che sono colpiti da questo grande dolore. L’Epifania è la Giornata dell’Infanzia Missionaria. Saluto i bambini e i ragazzi missionari del mondo intero, li ringrazio per il loro impegno nella preghiera e nel sostegno concreto all’annuncio del Vangelo e, in particolare, alla promozione dei ragazzi nelle terre di missione. Grazie, grazie tante a voi! Accolgo con gioia i partecipanti al corteo storico-folcloristico, che quest’anno è dedicato al territorio della Valle del fiume Tevere, ai suoi valori umani e religiosi. Saluto i fedeli venuti dalla Germania, i giovani del Movimento “Tra Noi”, gli “Amici della storia e delle tradizioni” di Carovilli, il gruppo AVIS di Paderno Franciacorta. Ed estendo la mia benedizione ai partecipanti al grande Corteo dei Re Magi che si svolge a Varsavia e in tante città della Polonia».
E infine ha concluso così: «E a tutti auguro una buona Festa dell’Epifania. Continuate per favore a pregare per me e andate avanti, coraggiosi! Il Signore vi benedica. Buon pranzo e arrivederci!».