Vita Chiesa

PAPA RICHIAMA I VALORI CRISTIANI CHE HANNO ISPIRATO L’IDEALE DEMOCRATICO E I DIRITTI UMANI

“Attraverso la Chiesa, Iddio sta rinnovando e trasformando il mondo, e i riflessi della sua azione sono percepibili anche in ogni forma di umana convivenza animata dal Vangelo”. Lo ha detto domenica 17 agosto il Santo Padre, Giovanni Paolo II, prima della recita dell’Angelus, insieme ai fedeli e ai pellegrini convenuti nel cortile interno del palazzo apostolico di Castel Gandolfo. “Il Continente europeo, che da due millenni ascolta il Vangelo del Regno inaugurato da Gesù, non può non lasciarsi interpellare da questa novità”, ha commentato il Papa, apparso in discreta forma, precisando che “la fede cristiana gli ha dato forma, e alcuni suoi valori fondamentali hanno in seguito ispirato l’ideale democratico e i diritti umani della modernità europea”. Una valutazione, questa del Papa, fortemente missionaria e di grande attualità. “Oltre che un luogo geografico – ha aggiunto il Pontefice – l’Europa è un concetto prevalentemente culturale e storico, caratterizzatosi come Continente grazie pure alla forza unificante del cristianesimo, che ha saputo integrare tra loro diversi popoli e culture. Non si può negare che, in questi nostri tempi, l’Europa attraversi una crisi di valori, ed è importante che recuperi la sua vera identità. Il processo di allargamento dell’Unione Europea ad altri Paesi non può riguardare unicamente aspetti geografici ed economici, ma deve tradursi in una rinnovata concordia di valori da esprimere nel diritto e nella vita”. Giovanni Paolo II ha poi invitato i presenti a pregare “la Vergine Santa, venerata in tanti santuari europei, perché aiuti il Continente ad essere sempre consapevole della propria vocazione spirituale e contribuisca a costruire la solidarietà e la pace “dentro i suoi confini e nel mondo intero”. (Misna)

Questo il testo integrale dell’Angelus di domenica 17 agosto:

1. L’altro ieri, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, la liturgia ci ha esortato a volgere lo sguardo verso il cielo, a contemplare Maria nella nuova Gerusalemme, la città santa che scende da Dio (cfr Ap 21,2).

“Ecco – dice il Signore -, io faccio nuove tutte le cose” (ibid., 21,5). Nell’Apocalisse risuona con vigore il Vangelo della speranza, che spinge ad accogliere la “novità di Dio”, dono escatologico che va oltre ogni umana possibilità, e che solo Lui può operare. Questa “novità” avrà realizzazione piena alla fine dei tempi, ma è già presente nella storia. Sin d’ora, infatti, attraverso la Chiesa, Iddio sta rinnovando e trasformando il mondo, e i riflessi della sua azione sono percepibili anche “in ogni forma di umana convivenza animata dal Vangelo” (Esort. ap. Ecclesia in Europa, 107).

2. Il Continente europeo, che da due millenni “ascolta il Vangelo del regno inaugurato da Gesù” (ibid., 107), non può non lasciarsi interpellare da questa “novità”. La fede cristiana gli ha dato forma, e alcuni suoi valori fondamentali hanno in seguito ispirato “l’ideale democratico e i diritti umani” della modernità europea. Oltre che “un luogo geografico”, l’Europa è “un concetto prevalentemente culturale e storico”, caratterizzatosi come Continente grazie pure alla forza unificante del cristianesimo, che ha saputo integrare tra loro diversi popoli e culture (cfr ibid., 108).

Non si può negare che, in questi nostri tempi, l’Europa attraversi una crisi di valori, ed è importante che recuperi la sua vera identità. Il processo di allargamento dell’Unione Europea ad altri Paesi non può riguardare unicamente aspetti geografici ed economici, ma deve tradursi in una rinnovata concordia di valori da esprimere nel diritto e nella vita (cfr n. 110).

3. Preghiamo la Vergine Santa, venerata in tanti santuari europei, perché aiuti il Continente ad essere sempre consapevole della propria vocazione spirituale e contribuisca a costruire la solidarietà e la pace “dentro i suoi confini e nel mondo intero” (n. 113).

(fonte: www.vatican.va)