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Papa: “Non è tollerabile che il Mediterraneo sia una tomba”

“Il Mediterraneo è culla di civiltà, ”. Lo ha detto papa Francesco, che ha citato Giorgio La Pira

Il Papa ha dedicato la catechesi dell’udienza di oggi, in piazza San Pietro, al recente viaggio apostolico a Marsiglia, per partecipare alla conclusione dei Rencontres Méditerranéennes. L’incontro di Marsiglia, ha ricordato il Papa, è venuto dopo quelli simili svoltisi a Bari nel 2020 e di e a Firenze l’anno scorso: “Non è stato un evento isolato, ma il passo in avanti di un itinerario, che ebbe i suoi inizi nei Colloqui mediterranei organizzati dal sindaco Giorgio La Pira, a Firenze, alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. Un passo avanti per rispondere, oggi, all’appello lanciato da San Paolo VI nella sua Enciclica Populorum progressio, a promuovere ‘un mondo più umano per tutti, un mondo nel quale tutti abbiano qualcosa da dare e da ricevere, senza che il progresso degli uni costituisca un ostacolo allo sviluppo degli altri’” .

“Questo è il sogno, questa è la sfida”, ha spiegato Francesco: “che il Mediterraneo recuperi la sua vocazione, di essere laboratorio di civiltà e di pace”.  “Il Mare Mediterraneo è quanto di più opposto ci sia allo scontro tra civiltà, alla guerra, alla tratta di esseri umani”, la tesi del Papa: “È l’esatto opposto, perché il Mediterraneo mette in comunicazione l’Africa, l’Asia e l’Europa; il nord e il sud, l’oriente e l’occidente; le persone e le culture, i popoli e le lingue, le filosofie e le religioni”. “Certo, il mare è sempre in qualche modo un abisso da superare, e può anche diventare pericoloso”, ha ammesso Francesco: “Ma le sue acque custodiscono tesori di vita, le sue onde e i suoi venti portano imbarcazioni di ogni tipo. Dalla sua sponda orientale, duemila anni fa, è partito il Vangelo di Gesù Cristo. Questo naturalmente non avviene per magia e non si realizza una volta per tutte. È il frutto di un cammino in cui ogni generazione è chiamata a percorrere un tratto, leggendo i segni dei tempi in cui vive”.

Dall’evento di Marsiglia “è uscito uno sguardo sul Mediterraneo che definirei semplicemente umano, non ideologico, non strategico, non politicamente corretto né strumentale, no, umano, cioè capace di riferire ogni cosa al valore primario della persona umana e della sua inviolabile dignità”. E’ il bilancio del Papa dei Rencontre Méditerranéens, al centro dell’udienza di oggi in piazza San Pietro. “E nello stesso tempo è uscito uno sguardo di speranza”, ha proseguito Francesco: “Questo è oggi molto sorprendente: quando ascolti i testimoni che hanno attraversato situazioni disumane o che le hanno condivise, e proprio da loro ricevi una professione di speranza, e anche uno sguardo di fraternità”.

“Ricordatevi dei vostri fratelli e sorelle dell’Ucraina, costretti a lasciare la propria patria, afflitta dalla guerra, che cercano l’aiuto, il rifugio e la benevolenza nel vostro Paese. Manifestate loro l’accoglienza evangelica”. E’ l’invito del Papa ai fedeli polacchi, nei saluti al termine dell’udienza.  “L’odierna memoria liturgica di San Vincenzo de’ Paoli ci ricorda la centralità dell’amore del prossimo”, il saluto ai fedeli di lingua italiana.