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Papa, Messa: il pastore che resta solo, ha sempre Dio accanto

San Paolo prigioniero sente la solitudine del pastore quando ci sono difficoltà, è solo e mendicante, abbandonato da tutti ma non dal Signore. E’ desolato ma non amareggiato. Così Papa Francesco, nell’omelia della messa del mattino a Casa Santa Marta, ha commentato il brano della seconda lettera dell’apostolo a Timoteo, inserita nella liturgia di oggi. E’ quello che succede anche a Pietro, a Giovanni Battista e, più vicino a noi, a Massimiliano Kolbe. Ma “il Signore non lo lascia e lì trova la sua forza”. Questa è la legge del Vangelo, ha chiarito il Pontefice: “se il seme del grano non muore, non dà frutto”.