Vita Chiesa
Papa, Messa a Napoli, «Non lasciatevi rubare la speranza. È tempo di riscatto».
«Lasciatevi avvolgere, abbracciare dalla sua misericordia». È il consiglio del Papa ai napoletani, ai quali da piazza Plebiscito Francesco ha ricordato che «la Quaresima che stiamo vivendo fa risuonare nella Chiesa questo messaggio, mentre camminiamo verso la Pasqua: in tutto il popolo di Dio si riaccende la speranza di risorgere con Cristo, nostro Salvatore». «La speranza, largo alla speranza, dice quel motto lì», ha ripetuto il Santo Padre riferendosi al motto del viaggio: «Che non giunga invano la grazia di questa Pasqua, per il popolo di Dio di questa città! Che la grazia della Risurrezione sia accolta da ognuno di voi, perché Napoli sia piena della speranza di Cristo Signore!». Un appello, quello del Papa, rivolto «a tutti» ma «in modo particolare a voi giovani: apritevi alla potenza di Gesù Risorto, e porterete frutti di vita nuova in questa città: frutti di condivisione, di riconciliazione, di servizio, di fraternità. Lasciatevi avvolgere, abbracciare dalla sua misericordia». «Abbiamo tutti bisogno della misericordia di Gesù, di quella che soltanto Gesù ci porta», ha aggiunto il Pontefice a braccio.
«Largo alla speranza, non lasciatevi rubare la speranza!». «Questo è il pane per oggi e fame per domani, non ti può portare niente!». Con queste parole, pronunciate sulla scorta del motto del viaggio e applaudite a più riprese dalla folla, il Papa ha cominciato la parte finale della sua omelia, in cui – per la terza volta, dopo le due precedenti rivolgendosi alla diocesi di Cassano allo Jonio – ha lanciato un anatema contro la criminalità organizzata, associandolo a quello contro la corruzione e la delinquenza. «Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti», l’invito del Papa ai napoletani: «Non lasciatevi rubare la speranza. Non lasciate che la vostra gioventù sia rubata da questa gente!». E ancora: «Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini. La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! Non lasciate che la vostra gioventù sia rubata da questa gente!. Non sfigurino la gioia del vostro cuore napolitano!».
Poi il nuovo appello: «Oggi io, umilmente, come un fratello, ripeto ai criminali e a tutti i loro complici: convertitevi all’amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio! Siate consapevoli che Gesù vi sta cercando per abbracciarvi, per baciarvi, per amarvi di più. Con la grazia di Dio, che perdona tutto, è possibile ritornare a una vita onesta. Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli, mescolate con quelle di Maria, la Madre celeste invocata a Piedigrotta e in tante chiese di Napoli. Queste lacrime sciolgano la durezza dei cuori e riconducano tutti sulla via del bene».
«Oggi comincia la primavera, e la primavera porta speranza, è tempo di speranza. E oggi a Napoli è tempo di riscatto». Con queste parole, pronunciate a braccio da piazza Plebiscito, il Papa ha fatto gli auguri ai napoletani: «Questo è il mio augurio e la mia preghiera per una città che ha in sé tante potenzialità spirituali, culturali e umane, e soprattutto tanta capacità di amare». «Le autorità, le istituzioni, le varie realtà sociali e i cittadini, tutti insieme e concordi, possono costruire un futuro migliore», la convinzione di Francesco: «Il futuro di Napoli non è ripiegarsi rassegnata su sé stessa, ma aprirsi con fiducia al mondo». «Questa città può trovare nella misericordia di Cristo la forza per andare avanti con speranza, la forza per tante esistenze, tante famiglie e comunità», ha assicurato Bergoglio: «Sperare è già resistere al male. Sperare è guardare il mondo con lo sguardo e con il cuore di Dio. Sperare è scommettere sulla misericordia di Dio, che è Padre e perdona sempre e perdona tutto». «Dio, fonte della nostra gioia e ragione della nostra speranza, vive nelle nostre città. Dio vive a Napoli!», ha esclamato Francesco osannato dalla folla: «La sua grazia e la sua benedizione sostengano il vostro cammino nella fede, nella carità e nella speranza, i vostri propositi di bene e i vostri progetti di riscatto morale e sociale. E ca ‘a Maronna v’accumpagne!».