Vita Chiesa
Papa in Terra Santa: Twal (Patriarca), «Un appello alla pace e al dialogo»
«Gli sforzi di Papa Francesco per donare la pace a questa regione, uniti a quelli di sovrani come il re giordano Abdallah, sono evidenti e continui» spiega il patriarca ricordando anche le centinaia di migliaia di sfollati e rifugiati siriani che si trovano in Giordania e nei Paesi vicini. «Speriamo – aggiunge – anche che dopo 65 anni di violenza e di occupazione, israeliani e palestinesi possano trovare vie di giustizia e vivere in pace. La presenza del Papa, la profondità delle sue parole, l’impatto mondiale che avrà la visita, credo, potranno smuovere le coscienze. Lo abbiamo già visto per la giornata di digiuno e preghiera per la Siria. Saranno tre giorni in cui risuonerà forte e alto l’appello alla pace e al dialogo».
Sul programma il patriarca non si sbilancia ma conferma, tra i vari appuntamenti, «una cena frugale con una rappresentanza di rifugiati siriani e di poveri della comunità locale», presso il sito del Battesimo di Gesù, sulla riva orientale del fiume Giordano, la messa pubblica nello stadio di Amman e in piazza della Mangiatoia di Betlemme. Di particolare rilievo sarà, infine, l’incontro ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, presso il Santo Sepolcro.
«Sarà un momento fondamentale del pellegrinaggio – afferma Twal – I cristiani di Terra Santa non possono permettersi il lusso di essere divisi, separati. E’ uno scandalo. Siamo così pochi che non è possibile. E’ tempo di avere nella testa e nel cuore la chiamata all’unità del Signore. L’unità non è solo una esigenza sociale è politica, ma anche preminentemente religiosa».