Vita Chiesa
Papa in Terra Santa: Regina caeli, «Offro mia casa per incontro di pace Abbas-Peres»
«Tutti – ha osservato – desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti; molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla. E tutti -specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli – abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera». Per il Pontefice, «costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento. Tutti gli uomini e le donne di questa Terra e del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace».
A Maria, che «proprio qui a Betlemme ha dato alla luce il suo figlio Gesù», il Santo Padre ha affidato il territorio palestinese e tutti coloro che vi abitano, «perché possano vivere nella giustizia, nella pace e nella fraternità». «Affidiamo – ha aggiunto – anche i pellegrini che qui giungono per attingere alle sorgenti della fede cristiana – ce ne sono presenti anche a questa santa messa». Poi rivolto alla Vergine ha pregato: «Veglia, o Maria, sulle famiglie, sui giovani, sugli anziani. Veglia su quanti hanno smarrito la fede e la speranza; conforta i malati, i carcerati e tutti i sofferenti; sostieni i Pastori e l’intera Comunità dei credenti, perché siano ‘sale e luce’ in questa terra benedetta; sostieni le opere educative, in particolare la Bethlehem University». Contemplando la Santa Famiglia a Betlemme, il pensiero di Francesco è andato a Nazareth, dove, ha detto, «spero di potermi recare, se Dio vorrà, in un’altra occasione. Abbraccio da qui i fedeli cristiani che vivono in Galilea e incoraggio la realizzazione a Nazareth del Centro internazionale per la famiglia». Infine, alla Vergine ha affidato «le sorti dell’umanità, perché si dischiudano nel mondo gli orizzonti nuovi e promettenti della fraternità, della solidarietà e della pace».